Fabriano, picchiava e umiliava i bambini a scuola: maestra a processo
Improvvisi scatti di rabbia, rimproveri, umiliazioni per i lavori assegnati, insulti, strattoni, colpi alla testa e sugli arti con oggetti contundenti, minacce di ritorsioni se i piccoli alunni avessero raccontato ai genitori ciò che accadeva in classe. Per queste pesanti accuse di maltrattamenti ai danni di 21 bimbi tra i 3 e 5 anni iscritti alla scuola ‘Anna Malafaiera' di Fabriano tra gennaio e maggio 2016, il gup di Ancona Paola Moscaroli ha rinviato a giudizio un'insegnante napoletana di 57 anni, madre di tre figli, già sospesa dall'insegnamento che svolgeva da poco dopo aver lavorato per una vita da collaboratrice scolastica e aver conseguito l'abilitazione.
Il processo nei confronti dell'educatrice prenderà il via il 2 aprile prossimo. La polizia, che piazzò microcamere nascoste in aula, iniziò a indagare dopo la segnalazione della madre di un bambino che si svegliava con gli incubi e metteva in castigo il peluche. Il difensore, l'avvocato Marina Magistrelli, ritiene di poter dimostrare in aula "la verità, cioè che non ci sono stati maltrattamenti".
Tra gli svariati atti vessatori, oltre a botte e insulti, anche la punizione del cosiddetto “angolo buio”, un punto della classe dove i bambini che la maestra considerava più ”cattivi” venivano costretti a rimanere a forza di spintoni, mentre piangevano a dirotto. La donna, come se non bastasse, intimoriva i suoi alunni minacciando gravi conseguenze nei confronti di chi avesse raccontato ai propri genitori delle offese e delle percosse ricevute a scuola. Tutti atteggiamenti che – ha fatto sapere la polizia due anni fa, quando l'inchiesta ebbe inizio – infliggevano penose condizioni di vita scolastica ai bambini, determinando un’alterazione nel loro equilibrio e della loro serenità di crescita.