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Fabio Ridolfi inizia la sedazione profonda: “Non siate tristi, per lui sarà una liberazione”

“Fabio avrà quello che voleva. Non siate tristi, per lui sarà una liberazione” ha dichiarato il fratello Andrea tra gli applausi commossi della folla in piazza. Per l’ultimo saluto anche un video messaggio del calnciatore Lorenzo Pellegrini.
A cura di Antonio Palma
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Dopo la lunga battaglia legale, gli appelli pubblici  e l'atto di accusa contro le istituzioni che lo hanno abbandonato e addirittura ignorato i suoi diritti di malato, per Fabio Ridolfi è iniziato l'ultimo percorso della sua sofferta esistenza con l'avvio della procedura di sedazione profonda. Una procedura che condurrà Fabio in uno stato di incoscienza con la contestuale sospensione dei trattamenti di sostegno vitale che lo porteranno alla morte.

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Una scelta difficile che imporrà altre inutili sofferenze a lui e alla sua famiglia, dopo 18 anni di immobilità assoluta a causa di una tetraparesi da rottura dell'arteria basilare, ma che è anche l'unica possibile dopo che il 46enne di Fermignano (Pesaro Urbino) si è ritrovato davanti a un muro di gomma nelle istituzioni. Le autorità sanitarie infatti non hanno voluto dargli una risposta alla sua richiesta di suicido assistito, pur riconoscendo il suo caso come adatto ad accedere all’aiuto medico per la morte volontaria.

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Dopo una formale richiesta e tutte le procedure del caso, il Comitato etico dell'Asur, l'azienda sanitaria locale, aveva dato via libera ma dalla stessa Asur prima si sono dimenticati di comunicare al diretto interessato il parere favorevole, consegnato solo dopo l’appello pubblico, e infine hanno tralasciato volutamente le indicazioni sulla modalità di attuazione e sul farmaco da usare, fondamentali affinché la volontà di Fabio possa finalmente essere rispettata.

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“Da due mesi la mia sofferenza è stata riconosciuta come insopportabile. Ho tutte le condizioni per essere aiutato a morire. Ma lo Stato mi ignora. A questo punto scelgo la sedazione profonda e continua anche se prolunga lo strazio per chi mi vuole bene” aveva spiegato Fabio Ridolfi.

Ad ascoltare l'appello di Fabio invece è stato Lorenzo Pellegrini, il calciatore della Roma e della nazionale italiano che gli ha inviato un saluto video dal ritiro della nazionale dopo essere stato informato del desiderio del 46 tifoso romanista. "Il mio ultimo desiderio è incontrare Pellegrini e Zaniolo” aveva dichiarato infatti Fabio tramite il puntatore oculare e il sintetizzatore vocale, unici strumenti che gli permettono di comunicare.

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"Grazie infinite a Lorenzo Pellegrini che ha comunque trovato il tempo per salutarlo nonostante la tensione che accompagna il pre-partita di chi sta per rappresentare il proprio Paese. Questa è attenzione, sensibilità, pensiero, rispetto. Il Governo avrebbe dovuto intervenire con responsabilità e tempestività contro l’azienda sanitaria che sta negando il fine vita richiesto da Fabio. Contro questi ritardi, intervenendo subito evitandogli un epilogo che non avrebbe voluto” ha commentato Filomena Gallo, legale di Fabio Ridolfi e segretario dell’Associazione Luca Coscioni .

Intanto per l'ultimo saluto a Fabio ieri era il paese si è riunito in piazza per una veglia con in testa il sindaco. "Fabio avrà quello che voleva. Non siate tristi, per lui sarà una liberazione" ha dichiarato il fratello Andrea tra gli applausi commossi della folla in piazza.

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