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Fa sesso con due donne conosciute al ristorante, ricattato: “Pagaci, abbiamo il video”

Le due donne identificate dalla polizia sono una 37enne psicologa e una 25enne sua ex paziente ora diventata amica. Entrambe sono accusate di tentata estorsione ai danni di un imprenditore piacentino di 50 anni.
A cura di A. P.
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Brutta avventura per un imprenditore piacentino di 50 anni che, dopo una notte di sesso con due donne conosciute al ristorante, si è ritrovato ricattato con la minaccia di vedere pubblicato il video della nottata di passione. L'episodio ha inizio alcuni mesi fa, quando l'uomo dopo una cena tra amici ha conosciuto le due donne e si è appartato con loro in macchina per alcune ore di sesso. Dopo alcuni giorni però al suo telefono è arrivata una chiamata minacciosa delle due che gli imponeva di pagare 20mila euro altrimenti il video della nottata sarebbe stato pubblicato su internet”

Invece di pagare però l'uomo si è rivolto alla polizia temendo che dietro la minaccia si nascondesse un atteggiamento di stampo mafioso. Dopo gli accertamenti, che si sono avvalsi anche di intercettazioni telefoniche, gli inquirenti però hanno scoperto che non c'era nessuna organizzazione criminale dietro il ricatto ma solo l'opera delle due donne. Secondo quanto stabilito dalla polizia, infatti, le due donne, una 37enne di Castellammare di Stabia ma residente a Lucca e una 25enne di Castrovillari, si trovavano a Piacenza di passaggio per effettuare un servizio fotografico hard in un noto studio della città.

Dopo il lavoro le due avevano deciso di concedersi una cena nel ristorante dove hanno incontrato per caso l’imprenditore. Stando alle indagini, la 37enne era in realtà una psicologa attiva a Lucca mentre la 25enne un sua ex paziente e proprio in quel contesto le due si erano conosciute diventando prima amiche e poi complici. Nel corso degli accertamenti gli investigatori hanno scoperto inoltre che la psicologa stava cercando di estorcere denaro anche al genitore di un minorenne, affetto da disturbi comportamentali e suo paziente. Per la più grande il Gip ha disposto l’obbligo di firma, per la più giovane gli arresti domiciliari. Entrambe sono accusate di tentata estorsione.

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