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Fa cancellare due multe al figlio del procuratore: carabiniere sotto inchiesta

Il carabiniere, braccio destro dell’aggiunto, è accusato di aver dichiarato il falso in un documento pubblico per ottenere la cancellazione di due contravvenzioni intestate al figlio del procuratore.
A cura di Angela Marino
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È stato trasferito ad altri uffici il braccio destro del procuratore Capaldo, Domenico Gaeta, accusato di avere dichiarato il falso in un documento pubblico al fine di evitare due multe al figlio del procuratore. La vicenda ha origine ad ad Aosta. Il giovane Capaldo era di ritorno da una vacanza in Francia quando viene sorpreso a viaggiare oltre il limite di velocità, collezionando ben due contravvenzioni. Informato, il maresciallo dei carabinieri, offre una soluzione al giovane che può cancellare con un colpo di spugna le due infrazioni e fargli risparmiare tempo e soldi. Gaeta butta giù una lettera ufficiale, nella quale afferma che il giorno in cui sono state commesse le infrazioni  in servizio sulla strada c'era lui e lo fa precisando il numero di targa della volante della Procura della Repubblica. La lettera viene firmata, protocollata e spedita. Tutto passerebbe sotto silenzio se non intervenissero nella vicenda dei normali controlli di routine a svelare la verità. Dall’ufficio contravvenzioni qualcuno esegue una verifica: la vettura di cui si parla, quel giorno, non avrebbe viaggiato lungo le strade di Aosta, anzi, non essendoci alcun ordine di servizio in merito, risulta non essere mai partita. Il maresciallo ha quindi dichiarato il falso su richiesta o forse con il benestare del procuratore aggiunto. La lettera e l'intera documentazione sul caso passa automaticamente alla procura di Perugia dove viene stata aperta un’inchiesta per abuso d’ufficio che riguarda anche contro il figlio del procuratore aggiunto. Gaeta rimane intanto a disposizione del comando dei carabinieri.

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