"Caro ladro, hai lavorato tutta la notte per rubare 18 chili di rame che ti avrebbero fruttato appena 60 euro. Valeva la pena? Appena esci, passa dal mio cantiere. Porta un taglia-erba ti farò rasare il prato per 8 euro l'ora. Ti offrirò un bicchiere di vino e cercherò di persuaderti a scegliere vie meno complicate per esistere. Ti aspetto, l'indirizzo lo sai". Questa lettera l’ha fatta pubblicare Paolo Pedrotti, 62 anni, imprenditore. L’altra notte ha sorpreso un ladro di rame nel suo cantiere, l’ha bloccato e fatto arrestare. Era un uomo disperato. Faceva il giardiniere sino al 2011 ma, dopo un infortunio, fu licenziato. Disoccupato, moglie invalida, vive con un sussidio di 250 euro al mese. Rubava per campare. “Ho visto nei suoi occhi la paura”, ha detto l’imprenditore. “Ho pensato ai suicidi. Voglio dargli una possibilità”. “Siete sicuri?”, ha detto, con le lacrime agli occhi, il ladro quando ha saputo la notizia, “non ci posso credere”. Quanto mi piace, a volte, l’Italia.
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