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Ex Ilva, il Ceo di ArcelorMittal: “Senza immunità legale lo stabilimento chiude a settembre”

In assenza dell’immunità penale l’ex stabilimento Ilva di Taranto potrebbe cessare la produzione e chiudere il 6 settembre. L’ha dichiarato Geert Van Poelvoorde, ceo di ArcelorMittal Europa, spiegando che la decisione è legata al problema della protezione legale e alla legge che abolisce l’immunità ed entrerà in vigore, per l’appunto, tra tre mesi.
A cura di Davide Falcioni
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Senza immunità penale l'ex stabilimento Ilva di Taranto potrebbe cessare la produzione e chiudere il 6 settembre. A renderlo noto Geert Van Poelvoorde, ceo di ArcelorMittal Europa, spiegando che la decisione è legata al problema della protezione legale e alla legge che abolisce l’immunità ed entrerà in vigore, per l'appunto, tra tre mesi. "Il governo continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c'è niente – ha detto l’amministratore delegato – Quindi il 6 settembre l'impianto chiuderà. Abbiamo ancora due mesi, spero che il governo trovi una soluzione, siamo aperti a discutere. Non posso mandare i miei manager lì ad essere responsabili penalmente" in un contesto già fuori norma dal momento che l'impianto è sotto sequestro. Intanto, fanno sapere i sindacati Fim, Fiom e Uilm, ArcelorMittal sta comunicando ai lavoratori dello stabilimento il numero delle giornate di cassa integrazione che partirà dall'1 luglio prossimo e coinvolgerà 1395 dipendenti per 13 settimane.

La società, ha affermato Van Poelvoorde, è rimasta "sorpresa" dalla decisione del governo di togliere la protezione legale, ma aggiunge che “non siamo in conflitto con il governo, non sappiamo perché faccia quello che fa, avrà le sue ragioni, ma diciamo che in queste condizioni non si può andare avanti". ArcelorMittal avrebbe preferito attendere che sulla questione dell'immunità si pronunciassero i giudici, che stanno esaminando la questione e forniranno un parere a ottobre, ma il governo ha voluto comunque votare un provvedimento che abolisce le tutele.

"Il governo ci dice che non vuole che ce ne andiamo – ha aggiunto Geert Van Poelvoorde – ma vuole che restiamo, e ci dicono che risolvono il problema. Noi abbiamo scritto un articolo molto chiaro per dire che il 6 settembre, quando entra in vigore questa legge, l'impianto si fermerà se nulla sarà successo. Noi ci fidiamo delle dichiarazioni del governo, stiamo andando avanti con il piano, non rallentiamo e aspettiamo che il governo trovi una soluzione perché non c'è motivo per cui ci mandino via. Ma apparentemente non vedono questo problema grave come lo vediamo noi e quindi hanno detto che lo risolveranno, lavorando a una soluzione legale".

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