Ex consigliere di Putin: “Solo embargo totale dell’Europa a petrolio e gas russo” fermerà la guerra
Cosa sarà in grado di fermare la guerra di Putin in Ucraina? Più che le armi, che l'occidente sta facendo arrivare in grandi quantità all'esercito di Kiev, sarà una misura non violenta a placare la determinazione del Cremlino: secondo Andrei Illarionov, economista di San Pietroburgo ed ex consigliere del presidente Vladimir Putin, per fermare il conflitto occorre "l'embargo totale dell'Europa a petrolio e gas russo". Secondo l'ex uomo di fiducia del leader russo solo se i leader occidentali "cercheranno di attuare un vero embargo sulle esportazioni di petrolio e gas dalla Russia, scommetto che probabilmente entro un mese o due, le operazioni militari russe in Ucraina, probabilmente saranno cessate, saranno interrotte". Intervistato dalla BBC Ilianov ha spiegato che le sanzioni economiche finora imposte stanno infliggendo un duro colpo all'economia russa, ma non abbastanza da fermare i propositi del Cremlino. "Le ambizioni territoriali di Putin, le sue ambizioni imperiali, sono molto più importanti di qualsiasi altra cosa, compreso il sostentamento della popolazione russa e della situazione finanziaria del Paese".
Insomma, non saranno "mezze misure" a fermare i propositi di Putin ma – almeno secondo il suo ex consigliere economico – misure ben più severe: "I soldi che l'Europa continua a versare per l'energia alla Russia sono decisivi, anche nel conflitto attuale". Secondo l'Alto rappresentante degli Affari Estri dell'Ue Josep Borrell, l'ammontare totale è pari a "un miliardo di euro ogni giorno per l'energia che Putin ci fornisce". Soldi che finiscono inevitabilmente anche per finanziare la guerra in Ucraina, come faceva notare a Fanpage.it Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!: "Inviare armi all'Ucraina è inutile, anche perché nel frattempo il nostro Paese acquista ogni giorno 80 milioni di euro di gas russo, quasi 2,4 miliardi di euro dal 24 febbraio, giorno di inizio dell'invasione. Insomma, l'Italia con una mano aiuta Kiev, con l'altra contribuisce a finanziare la guerra di Putin".