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Eventi meteo estremi e consumo di suolo causeranno alluvioni catastrofiche, dice Mercalli a Fanpage

Secondo il climatologo Luca Mercalli a causa del cambiamento climatico gli eventi meteo estremi sono destinati ad aumentare nei prossimi anni. E ad aggravarne gli effetti sarà il consumo di suolo.
A cura di Davide Falcioni
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Almeno nove morti e quattro dispersi, due dei quali sono bambini.

È il bilancio ancora provvisorio dell'alluvione che si è abbattuta la scorsa notte sulla fascia centro settentrionale delle Marche, dai borghi dell'Appennino alle città della costa. Un bilancio che consta anche di migliaia di edifici danneggiati, auto distrutte, centinaia di sfollati e danni per decine di milioni di euro.

Gli eventi meteo estremi causati dal cambiamento climatico – dai quali più volte gli scienziati ci hanno messo in guardia negli ultimi anni – hanno dunque presentato ancora una volta il conto. Tra gli esperti che da anni lanciano allarmi Fanpage.it ha interpellato il professor Luca Mercalli, climatologo, Presidente della Società Meteorologica Italiana e il direttore della rivista Nimbus.

Il professor Luca Mercalli
Il professor Luca Mercalli

Professore, cos'è successo nelle Marche?

Sono caduti 420 millimetri di pioggia in 9 ore, pari alla quantità di pioggia che in quella zona normalmente si riversa in quattro mesi. Di fronte a numeri del genere i danni sono inevitabili, perché stiamo parlando davvero di un episodio eccezionale. Si è trattato come minimo dell'evento atmosferico più intenso verificatosi in quel territorio da un decennio a questa parte, ma è ragionevole che quel periodo sia molto più lungo.

Frequenza e intensità degli eventi meteo estremi stanno aumentando?

Indubbiamente sì. Frequenza e intensità sono in aumento. Guardiamo solo l'ultimo mese: il 18 agosto c'è stata una raffica di tempeste sul litorale toscano, in quei giorni una forte ondata di maltempo si è abbattuta sulla Calabria, un altro episodio alluvionale si è verificato a Como la scorsa settimana. E oggi quello che è accaduto nelle Marche. In un territorio relativamente piccolo come è quello italiano si tratta di una frequenza importante.

Come si spiega?

L'aumento della temperatura globale aumenta anche l'energia disponibile nell'atmosfera, causando poi eventi meteo estremi. I nubifragi sono sempre capitati, ma adesso questi episodi sono più cattivi e più frequenti.

Che cosa possiamo fare per proteggerci?

Dobbiamo pensare a questi eventi meteo come pensiamo ai terremoti: sappiamo per certo che si verificheranno, ma non sappiamo con esattezza quando. Tuttavia, ci siamo organizzati costruendo case antisismiche. Ecco, così dev'essere anche per gli effetti del cambiamento climatico: l'Italia ha una lunga storia di dissesto idrogeologico e servono urgentemente politiche d'informazione, mitigazione del rischio e "auto-protezione civile". Siamo bravissimi a intervenire dopo le catastrofi, non lo siamo altrettanto prima. È indispensabile che la popolazione sappia sempre cosa fare di fronte a delle alluvioni: ad esempio non si va a salvare la macchina nel seminterrato durante un nubifragio perché la priorità dev'essere salvare la propria pelle. Dopodiché occorre essere chiari: di fronte alle quantità d'acqua cadute nelle Marche il rischio zero non esiste. Qualsiasi Paese sarebbe andato in crisi, anche la Germania.

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Pochi mesi fa è stato presentato l'ultimo rapporto sul consumo di suolo. La costa marchigiana è quasi interamente cementificata e a Senigallia – dato 2021 – sono 1.353 gli ettari di suolo impermeabilizzati. Quanto contano questi numeri?

L'impermeabilizzazione dei suolo non fa altro che aumentare la vulnerabilità dei territori. Più costruiamo, più realizziamo infrastrutture, più aumentiamo il rischio. L'ultimo rapporto sul consumo di suolo ci dice esplicitamente che dobbiamo fermarci o andremo a peggiorare le conseguenze delle alluvioni. La combinazione tra eventi meteo estremi e territori impermeabilizzati è catastrofica.

Da questa campagna elettorale è sparito il tema del cambiamento climatico…

Esattamente, sparito. Molti miei colleghi, sul sito Climalteranti, hanno valutato, con criteri scientifici, le proposte in merito dei partiti e delle coalizioni; quelli che hanno davvero a cuore le tematiche ambientali non sono più di due-tre. Poi c'è il nulla assoluto.

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