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Evasione da film dal carcere di Ancona: detenuto esce per buttare la spazzatura e sparisce

Il 44enne Xhevdet Plaku, alias “Achille”, è sparito nel nulla mentre andava buttare la spazzatura fuori dal carcere di Barcaglione ad Ancona, una libertà di cui godeva grazie ad alcuni benefici di legge e alla buona condotta in cella. Ora è caccia all’uomo.
A cura di Antonio Palma
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È caccia all’uomo ad Ancona dove un detenuto è evaso dal carcere di Barcaglione nelle scorse ore in una fuga decisamente singolare. Il 44enne Xhevdet Plaku, alias “Achille”, è sparito nel nulla mentre andava buttare la spazzatura fuori dal carcere, una libertà di cui godeva grazie ad alcuni benefici di legge e alla buona condotta in cella.

L’evasione è avvenuta giovedì mattina in maniera così silenziosa e senza dare sospetti che solo alcune ore dopo in carcere si sono accorti della sua assenza, Come ricostruisce il Corriere della Sera, l’uomo era uscito dai cancelli del carcere intorno alle 8.30 per gettare la spazzatura dopo aver svuotare i cestini, un lavoro di cui era stato incaricato.

Invece di rientrare, però, si è dileguato e solo alle 11, durate i controlli di routine, ci si è accorti della sua assenza. Immediato l’allarme e la conseguente caccia all'uomo, prima nei dintorni del carcere e poi estesa a tutta la città con la diffusione di nome e foto a tutte le forze dell’ordine.

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Xhevdet Plaku, 44enne cittadino albanese, era in prigione da un anno e mezzo perché ritenuto a capo di una banda di traffico internazionale di droga, in particolare con i Paesi Bassi e il Belgio, ma in passato era stato accusato anche di due omicidi e condannato in Albania. Nel carcere di Ancona beneficiava del regime detentivo dell'articolo 21 e godeva cioè della libertà di movimento all'esterno del carcere senza scorta.

Un’evasione decisamente anomala, visto che l’uomo tra alcuni mesi avrebbe finito di scontare la condanna, ma per gli inquirenti decisamente pianificata a tavolino. Probabilmente aveva qualche complice fuori pronto ad aiutarlo.

L’uomo è volto noto alle forze dell’ordine sia italiane e che albanesi. Accusato dell’omicidio di un connazionale nel 2000 a Borghetto Santo Spirito, in provincia di Savona, per un errore giudiziario riuscì a tornare in Albania dove è stato condannato a 22 anni di carcere per aver ucciso a Durazzo, nel giugno del 2003, un altro connazionale. In Albania era stato sventato anche un tentativo di ucciderlo. In Italia era stato poi arrestato per traffico di droga e condannato.

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