Evan, ucciso di botte a 2 anni: rinviati a giudizio la mamma e l’ex compagno
Sono stati rinviati a giudizio Letizia Spatola, di 24 anni e il compagno Salvatore Blanco, 30enne, accusati di omicidio e maltrattamenti sul piccolo Evan, il bimbo di un anno e mezzo morto all'ospedale di Modica il 17 agosto scorso in seguito alle percosse ricevute in casa. Oggi si è svolta l'udienza preliminare, durante la quale i legali dei due hanno richiesto il rito abbreviato, rigettato però perché in seguito alla riforma dell'aprile del 2019 questa formula non può essere applicata a reati puniti con l'ergastolo. Rigettata anche la richiesta di perizia psichiatrica. Entrambi dovranno tornare in aula davanti alla Corte d'Assise di Siracusa il prossimo 1 ottobre.
"In qualità di legale del padre di Evan, Stefano Lo Piccolo, insieme all’Avv. Loredana Calabrese, legale degli zii paterni e l’avv. Antonino Savarino, legale della nonna di Evan, coadiuvati dalla criminologa Anna Vagli, ci siamo questa mattina costituiti parte civile contro i due imputati non tanto a fini civilistici/risarcitori ma per potere partecipare attivamente al processo divenendone parte integrante. Faremo tutto quello che è in nostro potere per dare giustizia al piccolo Evan e ai suoi cari che ormai da un anno piangono la sua morte", è stato il commento a margine dell'udienza dell'avvocato Federica Tartara, legale di Stefano Lo Piccolo, padre biologico di Evan, a Fanpage.it.
Secondo i magistrati di Siracusa, Evan sarebbe morto per via delle lesioni causate dalle violenze inflitte dalla coppia nella casa di Rosolini nella quale si trovavano. Per l'accusa, la mamma del piccolo avrebbe assistito ai maltrattamenti senza fare niente per fermare il compagno violento. Letizia Spatola ha dichiarato durante l'interrogatorio di essere stata anche lei vittima delle percosse di Blanco, che avrebbe voluto lasciare da tempo. Anche il padre naturale del bambino, Stefano Lo Piccolo, aveva presentato un esposto per maltrattamenti contro ignoti, sostenendo che il figlio Evan fosse vittima di percosse già da tempo. Le sue denunce, però, rimasero inascoltate. A uccidere il bambino un trauma cranico dovuto a botte violentissime date sul cranio.