Eurofighter precipitato, pochi secondi e lo schianto: “Pilota non ha avuto tempo di cambiare rotta”
Proseguono le indagini per ricostruire cosa sia accaduto all'Eurofighter dell'Aeronautica Militare precipitato martedì a Trapani provocando la morte del suo pilota, il 33enne Fabio Altruda. Il suo corpo è stato recuperato nella serata di ieri dopo essere stato individuato poco distante dal luogo dello schianto insieme ad alcuni rottami del velivolo. Ciò che resta del caccia sarà fondamentale, insieme al contenuto della scatola nera, per capire i motivi dello schianto.
I carabinieri del Comando Provinciale di Trapani hanno sentito ed analizzato quanto dichiarato dal pilota del secondo aereo che volava con quello di Altruda. Sentiti anche tutti i militari in turno in quel momento alla torre di controllo al 37° Stormo. Le loro dichiarazioni saranno fondamentali per capire se il pilota di origini campane abbia lanciato un allarme prima di precipitare nell’alveo di un fiume a pochi chilometri a nord di Marsala o se siano state registrate anomalie.
Due le inchieste aperte, una da parte della procura di Trapani che è chiamata a individuare eventuali responsabilità dell'incidente e un'altra dell'Aeronautica volta invece a capire cosa non abbia funzionato e quali siano state le eventuali mancanze tecniche sotto l'aspetto della sicurezza. Ieri il generale Luca Goretti, capo di stato maggiore dell’Aeronautica, ha incontrato i magistrati per una riunione di coordinamento investigativo.
In un video diffuso ieri mattina e ottenuto dalle telecamere di videosorveglianza di una struttura privata si vede quello che sembra essere il momento dell'incidente e del successivo schianto dell'Eurofighter. Nelle immagini si vede un bagliore e poi una traccia luminosa che indica una caduta verso il suolo del velivolo. Come ipotizzato dal generale Carlo Landi, intervistato da Fanpage.it, quel bagliore inizialmente associato a una esplosione in volo sarebbe in realtà il frutto di una virata improvvisa e quindi del cambio di prospettiva dei fari associati al carrello aperto per l'atterraggio.
È sempre più probabile dunque che sia stato un improvviso guasto a far precipitare il velivolo e che quindi il pilota non abbia avuto il tempo né di lanciare il mayday né di cambiare rotta, tantomeno di abbandonare il caccia, così come come confermano fonti investigative.
