Etna, terremoto Catania: 10 feriti soccorsi in ambulanza, anziana grave con fratture
Sono ventotto le persone arrivate in ospedale dopo il terremoto sull’Etna che questa notte ha spaventato Catania. Per dieci dei feriti è stato necessario l’intervento delle ambulanze, mentre altre diciotto persone si sono presentate autonomamente in ospedale. La maggior parte di loro ha ferite lievi, alcuni si sono presentati sotto choc o colpiti da attacchi di panico. Tanta la paura nella notte a causa della scossa di magnitudo 4.8, registrata alle 3.18 nella provincia di Catania. Tra i feriti, la più grave è una anziana donna che ha riportato fratture in varie parti del corpo. Non sarebbe comunque in pericolo di vita. La Prefettura di Catania conferma che i dieci feriti si trovavano tra i comuni di Zafferana Etnea, Aci Sant'Antonio e Acireale. Tra i feriti c’è una settantenne di Pennisi con fratture costali, contusioni e schiacciamento toracico e lombare. Un settantunenne della zona di Fleri ha riportato un trauma cranico. Le diciotto persone che si sono presentate autonomamente in ospedale hanno riportato leggere contusioni provocate dalla caduta di calcinacci dopo la scossa di terremoto.
I danni del terremoto a Catania
Per quanto riguarda i danni del terremoto a Catania, si registrano in particolare a edifici a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, e a Santa Venerina e Aci Catena. Sono una quindicina le case danneggiate. Si contano anche alcuni sfollati: si tratta di persone le cui abitazioni hanno subito lesioni o di cittadini impauriti che non vogliono rientrare nelle loro case. La prefettura ha fatto sapere che sono stati allestiti dei ricoveri nelle scuole e nella palestre. In campo anche la Sovrintendenza alle Belle Arti di Catania: si registrano danni alle chiese di Milo, Fleri, Santa Cenerina. Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli sta effettuando un sorvolo in elicottero suo comuni colpiti dal sisma assieme al prefetto di Catania Claudio Sammartino. Per il momento resta chiusa l'autostrada nel tratto Acireale Giarre per una crepa sul manto strade.