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Etna presa d’assalto per i selfie con la lava sulla neve, l’allarme del CNSAS: “Denunceremo”

Dopo l’ennesima notte di interventi, il soccorso alpino e speleologico della Sicilia (Cnsas) evidenzia come la situazione sia “senza controlli” nonostante le ordinanze dei sindaci. Il maresciallo Paolo Bernardini: “Ovviamente denunceremo alle autorità di polizia tutte le persone soccorse”.
A cura di Biagio Chiariello
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Le recenti ordinanze di alcuni sindaci, complice la totale assenza di controlli, non hanno portato a nessun cambiamento della situazione. Ogni notte, sull’Etna, si verificano molteplici interventi di soccorso per gruppi di persone disperse, impegnando le squadre di soccorso da notte fonda fino all’alba. È quanto segnala il Soccorso Alpino e Speleologico della Sicilia (Cnsas) in una nota, in cui riferisce dell’ennesima "notte di interventi sul fronte lavico del Rifugio Galvarina" e invita al totale e puntuale rispetto delle ordinanze emesse dai sindaci dei territori interessati dagli eventi.

Il fronte lavico, infatti – sottolineano le guide – continua a essere preso d’assalto ogni notte da migliaia di persone che, in maniera inadeguata, ignorano la pericolosità dell’evento e i rischi di un ambiente innevato e ghiacciato, frequentato in orario notturno e spesso da individui privi delle necessarie competenze.

Tra gli ultimi salvataggi, che hanno visto coinvolti anche i Vigili del Fuoco e la Scuola Alpina della Guardia di Finanza (Sagf), si segnala il recupero di un gruppo di persone disperse nell’area a valle del rifugio e di un 48enne di Gravina di Catania, che ha riportato una frattura al piede a seguito di una caduta. "Interventi – aggiunge il Cnsas – che si sommano al soccorso di una persona colta da malore e alla ricerca di quattro dispersi".

Il 48enne presentava anche principi di ipotermia e lamentava un forte dolore alla caviglia destra. "Nell’area dell’incidente – ammette il Sagf – lo spettacolo offerto dal magma e dal ghiaccio sta attirando numerosi curiosi".

Il flusso di lava che fuoriesce dall'apertura effusiva situata tra il cratere di Sud-Est e la Bocca Nuova ha oltrepassato la pista Altomontana, interrompendo completamente il passaggio sulla strada. Inoltre, la presenza di neve e ghiaccio, unita ai repentini cambiamenti delle condizioni meteorologiche, rende estremamente pericoloso visitare queste zone.

Si raccomanda pertanto di mantenere una distanza di almeno 300 metri dalla zona della colata lavica, evitando di esporsi a inutili rischi", concludono gli esperti della Scuola Alpina della Guardia di Finanza.

Il maresciallo Paolo Bernardini del soccorso alpino di Nicolosi: "Ovviamente denunceremo alle autorità di polizia tutte le persone soccorse e tutti quelli che non rispettano le ordinanze".

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