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Covid 19

Estate e Covid, gli esperti: “Vacanze solo dopo la seconda dose di vaccino, Green pass non basta”

L’invito degli esperti in vista delle vacanze estive 2021, da Fabio Ciciliano (Cts) all’immunologa Antonella Viola a Francesco Vaia dello Spallanzani di Roma: “Chi si mette in viaggio, soprattutto i ragazzi, lo faccia solo dopo avere concluso il percorso vaccinale, prima e seconda dose, visto che abbiamo capito che con la variante Delta la completa copertura è maggiormente efficace”.
A cura di Ida Artiaco
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Immagine di repertorio.
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"Viaggiate solo dopo la seconda di vaccino e non posticipate il richiamo". Gli esperti sono tutti d'accordo in vista delle vacanze estive 2021: a causa della circolazione delle varianti virali, in particolare della più trasmissibile variante Delta, e nonostante tutta Italia sia ormai in zona bianca e si prepari a dire addio all'uso delle mascherine all'aperto, bisogna fare attenzione, perché un nuovo aumento dei contagi di Coronavirus è dietro l'angolo. Per questo hanno rivolto un invito a tutti coloro che presto si metteranno in viaggio: gli spostamenti sono consigliati solo dopo aver completato il ciclo vaccinale per avere una maggiore copertura contro il Covid.

Tra questi c'è Fabio Ciciliano, membro del Comitato tecnico scientifico: "Chi si mette in viaggio – ha detto in una intervista al Messaggero -, soprattutto i ragazzi, lo faccia solo dopo avere concluso il percorso vaccinale, prima e seconda dose, visto che abbiamo capito che con la variante Delta la completa copertura è maggiormente efficace". Ciciliano ha anche aggiunto che "il Green pass è importante, è stato giusto introdurlo e ci garantirà una estate più serena. Tutto questo premesso, perché sia chiaro che è uno strumento utile ma non infallibile", perché "proviamo a pensare a cosa potrebbe succedere a luglio e agosto a molti ragazzi che magari decidono di trascorrere le vacanze in Spagna, in Grecia, a Malta, e non si sono vaccinati. Alla vigilia della partenza, un giovane per ottenere il Green pass si sottopone al test antigenico almeno 48 ore prima; per i successivi spostamenti dovrà di nuovo eseguire il tampone. Mettiamo che, nelle due settimane in vacanza a Ibiza o a Corfù, sfortunatamente sia venuto a contatto con un coetaneo positivo. Dal test necessario per avere luce verde con il Green pass, prima di salire sull'aereo che lo deve riportare in Italia, anche lui risulta contagiato. A quel punto, deve restare nel luogo della vacanza, per chissà quanti giorni, in attesa di negativizzarsi. Rischiamo presto di trovarci con centinaia di ragazzi italiani bloccati all'estero, perché sono positivi e non possono rientrare. Se invece un ragazzo si vaccina prima di partire, tutto questo può essere dimenticato".

Gli ha fatto eco Francesco Vaia, direttore sanitario dell'Istituto Spallanzani di Roma, che ha detto all'AdnKronos Salute: "Dobbiamo andare incontro alle persone per agevolarle nelle vaccinazioni e nel Lazio lo faremo con centri nelle località turistiche, ma prima dobbiamo tutti noi essere attenti e partire per le vacanze con la seconda dose di vaccino già fatta. Uno dei cardini delle nostre campagne è il convincimento, spiegare bene alle persone il valore dei vaccini e dare loro la consapevolezza". Anche per l'immunologa Antonella Viola la richiesta è chiara: "Quando il Regno Unito ha deciso di estendere l’intervallo di tempo tra la prima e la seconda dose dei vaccini a mRNA ho dichiarato la mia preoccupazione – ha scritto su Facebook -, spiegando che generare immunità parziale nella popolazione durante una pandemia favorisce la circolazione di varianti resistenti agli anticorpi. È questo quello che sta accadendo con la variante Delta. Bisogna fare il richiamo senza rimandare a dopo le vacanze".

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