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Espulsi due tunisini dall’Italia: inneggiavano alla Jihad

Sono due fratelli, uno dei quali aveva palesato entusiasmo via Twitter per la decapitazione dei cristiani copti in Libia.
A cura di Redazione
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Sono 32 in quattro mesi i soggetti espulsi dall'Italia per appartenenza al mondo estremistico di matrice islamica. Ad averlo annunciato è stato via Twitter il Ministro dell'interno Angelino Alfano, facendo riferimento a Jouini e Mohamed Ghazi, due fratelli tunisini che giovedì sono stati espulsi dall'Italia. Jouini ha 29 anni e si trovava in Italia, precisamente a Verona, senza permesso di soggiorno. Di lui si è iniziato ad occupare la Digos notando i suoi commenti entusiastici su Twitter a proposito della diffusione del video della decapitazione dei cristiani copti sulle coste libiche. Messaggi che, oltre all'entusiasmo, inneggiavano chiaramente alla jihad. Il fratello Mohamed condivideva con Jouini amicizie in ambienti estremistici. L'uomo aveva chiesto un anno fa di poter avere il permesso di soggiorno, autorizzazione che gli fu negata proprio in ragione di accertamenti in corso relative anche a frequentazioni sospette.

I due fratelli frequentavano abitualmente la moschea e non lavoravano. A casa dei due fratelli sono stati rinvenuti sei computer portatili e diversi telefonini. Su questo ed altro materiale si concentreranno le indagini della Procura antimafia di Venezia, che potrebbe raccogliere informazioni utili sulla presenza di jihadisti in Italia. Secondo quanto dichiarato dal ministro Alfano "le espulsioni rispondono concretamente al processo di depotenziamento di quella rete di collegamenti che, soprattutto via internet, possono rappresentare fonti di rischio di qualsiasi livello. L'impegno e il lavoro delle forze di Polizia, integrato dal prezioso contributo delle Agenzie di Sicurezza, sono incessanti e si basano anche su rapporti di collaborazione internazionale, perché nessun Paese, oggi, può dirsi a rischio zero".

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