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Espulsa dall’Aeronautica dopo le botte, Giulia Schiff: “Ora lotto contro le violenze sulle donne”

Si è aperto il processo a Latina per il caso Giulia Schiff, l’ex allieva dell’Aeronautica, espulsa dalla forza armata nel 2018, dopo aver denunciato le violenze subite durante il suo battesimo del volo. Secondo il suo legale, Massimiliano Strampelli, “Giulia è serena e confida che il processo accerti i fatti restituendole la credibilità e l’onore”. La prossima udienza si terrà il 21 marzo.
A cura di Annalisa Cangemi
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Venerdì 5 novembre si è aperto il processo per il caso di Giulia Schiff, l'ex allieva dell'Aeronautica militare che ha denunciato le violenze subite all'accademia, durante il battesimo del volo. Il procedimento coinvolge otto sergenti del 70esimo Stormo dell’Accademia di Latina, denunciati dalla giovane ventiduenne di Mira, per averla picchiata contro la sua volontà con dei fustelli di legno durante il rito d'iniziazione. Ora i militari devono rispondere del reato continuato di lesione personale, pluriaggravato e in concorso. Per la vicenda la Cassazione nel giugno scorso aveva stabilito che è competente appunto il tribunale di Latina. I giudici venerdì hanno deciso di rinviare l'udienza al 21 marzo.

"Spero vengano individuate delle responsabilità in chi ha indottrinato e autorizzato i miei colleghi e in chi pur presente ai fatti aveva il dovere di fermare gli eccessi e invece è rimasto a guardare", ha commentato Giulia Schiff a Fanpage.it.

Nei giorni scorsi anche il Consiglio di Stato ha respinto il suo ricorso contro l'espulsione dall'Aeronautica, arrivata nel 2018 per "inattitudine militare e professionale": Palazzo Spada ha giudicato infondato il ricorso, confermando quindi il provvedimento emesso dal Tar del Lazio, e condannandola anche al pagamento delle spese processuali.

"Iniziamo questo processo con un punto a nostro favore, che è la sentenza del Consiglio di Stato, che chiarisce che la Schiff è fuori dall'Aeronautica definitivamente, perché non ha l'attitudine militare, cioè era una persona non ritenuta idonea a fare il militare. Quindi probabilmente ha anche travisato, ha confuso quello che era un semplice rito con qualcosa che nei fatti non è stato. Anche perché lei stessa è stata una fautrice di questi riti, in cui erano coinvolti altri suoi colleghi", ha detto a Fanpage.it l'avvocato Michela Scafetta, che difende cinque degli otto piloti dell’Aeronautica Militare denunciati da Giulia Schiff.

Ma secondo il legale di Giulia, l'avvocato Massimiliano Strampelli, la sentenza del Consiglio di Stato "non sposta nulla. Giulia è serena e confida che il processo accerti i fatti restituendole la credibilità e l'onore". Al processo si sono costituiti parte civile Doppia Difesa, il Partito Radicale e il Partito per la tutela dei diritti dei militari.

"L’udienza non è terminata per la mancata notifica a un difensore e ad un imputato, ed è stata rinviata al 21 marzo – ci ha spiegato Giulia Schiff – È andata molto molto bene comunque perché intanto hanno anticipato la costituzione delle parti civili, e cioè Doppia Difesa, fondazione contro la violenza sulle donne di Michelle Hunziker e della senatrice Giulia Buongiorno, con l’avvocato Claudia Sorrenti; il Partito Radicale, con l’avvocato Giulio Murano; e il Partito per la tutela dei Diritti dei Militari di Luca Marco Comellini, con l’avvocato Piero Sant’Antonio".

"La costituzione di Doppia Difesa al mio fianco – ha aggiunto l'ex allieva dell'Aeronautica – è per me un gesto concreto e importante di comprensione e solidarietà umana. Sono già attiva nell’ambito della sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e mi sto già muovendo per impegnarmi maggiormente a portare consapevolezza su ogni tipo di violenza in tutte le sue sfaccettature".

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