Esplosione palazzina Catania, cercano per ore un disperso: era uscito di casa senza telefono
La sua scomparsa aveva spinto i soccorritori a richiedere l’intervento dei cani molecolari dei vigili del fuoco, temendo che fosse rimasto intrappolato sotto le macerie. In realtà, spaventato dal boato dell’esplosione, aveva lasciato la sua casa. Nella fretta, aveva dimenticato il cellulare; per questo era diventato irrintracciabile. Questa è la buona notizia che arriva dopo la fuga di gas, che ha causato l’esplosione di ieri a Catania, provocando il crollo di una palazzina nel rione San Giovanni Galermo.
A confermarlo è la sorella dell'uomo. "La persona che dichiaravano dispersa è mio fratello. Fortunatamente poi l'abbiamo trovato. Era sprovvisto di cellulare che aveva lasciato a casa. Era fuori Catania e quando ha sentito la notizia si è precipitato al pronto soccorso". Sono le parole di Maria Trovato, 37 anni, figlia della donna che abitava nella palazzina crollata.
Subito dopo l'incidente, le autorità hanno proceduto con l'evacuazione degli abitanti in un raggio di 300-400 metri dall'esplosione, avvenuta durante l'intervento dei tecnici per una fuga di gas. Si parla di circa 150 sfollati: hanno trascorso la notte ospitati da amici e parenti, oltre che nelle strutture alberghiere della città, allertate dal comune siciliano.
I feriti sono quattordici, di cui due in gravi condizioni. Anche due soccorritori del 118 tra le persone ferite.
Sul posto sono intervenute tutte le squadre del comando, le unità cinofile e le squadre Usar di ricerca e soccorso. Le operazioni sono proseguite durante la notte. I soccorritori hanno iniziato a lavorare sulle macerie della palazzina non appena i livelli di gas nella zona si sono ridotti.