Esplosione nella centrale di Suviana, un soccorritore: “Disastro impressionante, mi tremano le gambe”
"Ragazzi, è un disastro, un disastro. È scoppiato un alternatore al piano 8, sono arrivato al piano 7, sott'acqua, e non si va più giù. Ci sono tre persone sotto, continue esplosioni. Mi tremano le gambe. Non ce la faccio più, è un disastro impressionante".
Così uno dei primi soccorritori arrivati alla centrale elettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell'Appennino bolognese, in un drammatico audio diffuso da Repubblica, descrive ai colleghi il luogo dell'esplosioneavvenuta nell'impianto nel pomeriggio di martedì 9 aprile. Nell'incidente hanno perso la vita tre persone, cinque sono rimaste ferite in modo grave.
Attualmente sono 100 i vigili impegnati nelle complesse operazioni di ricerca dei quattro dispersi, di cui 61 inviati in rinforzo dalle regioni limitrofe. Sul posto, sono presenti team Urban, search and rescue, sommozzatori, unità Speleo alpino fluviali, squadre ordinarie ed esperti topografi.
"Non stiamo lavorando con molte speranze di trovare vivi i dispersi, lo scenario che abbiamo davanti non ci da' questa idea", ha detto Luca Cari, dirigente comunicazione dei vigili del fuoco. "La situazione è molto difficile, l'acqua sta salendo, stiamo lavorando al di sotto del livello del lago quindi con l'acqua che entra, una situazione di rischio e pericolo per i nostri operatori", ha aggiunto.
Secondo quanto è stato possibile ricostruire finora, una turbina è esplosa all'ottavo piano ribassato della centrale, mentre al nono si è verificata un'inondazione causata da un tubo di raffreddamento. Ora sono in corso tutti gli accertamenti che saranno utili a determinare le cause dell'incidente e ad accertare le responsabilità a esso collegate.
Le vittime accertate sono tre al momento: Vincenzo Franchina, 36 anni, Mario Pisani, 73 e Pavel Petronel Tanase, 46. Particolarmente serie le condizioni di uno dei cinque tecnici rimasti gravemente feriti nell'esplosione, ricoverato, in prognosi riservata, nel reparto Rianimazione del centro ustioni di Pisa. Per quanto riguarda gli altri quattro, sono stati trasportati in diversi ospedali dell'Emilia-Romagna.