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Esplosione in casa a Porto Cesareo, dopo Irene muore anche il fidanzato 24enne Giuseppe Buonamassa

Il ventiquattrenne è deceduto oggi 1 settembre, dopo 15 giorni di lotta tra la vita e la morte in un letto di ospedale. Vittima delle ferite riportate nell’esplosione nella casa vacanze di Porto Cesareo in cui sono morti anche la fidanzata 23enne Irene Agostinacchio e il padre di lei.
A cura di Antonio Palma
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Giuseppe Buonamassa e Irene Agostinacchio
Giuseppe Buonamassa e Irene Agostinacchio

Si aggrava ulteriormente il bilancio della terribile esplosione in casa a Porto Cesareo, nel Salento, avvenuta nella notte tra il 14 e il 15 agosto scorso. Nelle scorse ore è morto anche Giuseppe Buonamassa, il 24enne fidanzato di Irene Agostinacchio, la 23enne deceduta in ospedale pochi giorni dopo l’incidente in cui aveva perso già la vita padre Giuseppe Agostinacchio.

Giuseppa Buonamassa era stato soccorso con la sua fidanzata quel terribile giorno e trasportato d’urgenza in ospedale a Bari dove però purtroppo non si è mai  più ripreso. Il ventiquattrenne, che era di Gravina in Puglia ma lavorava a Milano, è deceduto oggi 1 settembre, poco dopo le 7, dopo 15 giorni di lotta tra la vita e la morte in un letto di ospedale.

Giuseppe aveva ustioni gravissime su tutto il corpo quando era arrivato in elicottero al Centro grandi Ustionati del Policlinico di Bari. Qui i medici hanno provato di tutto per salvargli la vita mentre era ricoverato nel reparto di rianimazione ma nelle scorse ore le sue condizioni si sono aggravate ulteriormente fino al decesso.

Giuseppe Agostinacchio e la figlia Irene
Giuseppe Agostinacchio e la figlia Irene

Salgono così a tre le vittime dell’esplosione nella casa vacanze in cui i due giovani e il padre della ragazza si erano ritrovati per trascorre qualche giorno di mare a cavallo del Ferragosto. Non vi sono sopravvissuti di quella tragedia, probabilmente dovuta a una fuga di gas e su cui ora indaga la Procura di Lecce per stabilirne le cause.

L’odontoiatra 58enne Giuseppe Agostinacchio era deceduto poche ore dopo la deflagrazione, la figlia Irene era morta il 19 agosto scorso all'ospedale Perrino di Brindisi dove era ricoverata. Ora il decesso di Giuseppe Buonamassa che aggrava il dolore di una famiglia distrutta.

“Giuseppe ha perso la battaglia più grande a cui era chiamato. Questa grande tragedia ammutolisce una intera comunità che in 15 giorni ha visto tre angeli volare in cielo troppo presto” ha dichiarato il sindaco di Gravina, aggiungendo: “Sono profondamente colpito e addolorato per questa disgrazia incomprensibile e difficile da accettare”.

"Il 24enne ha lottato con tutte le sue forze come Irene e Giuseppe, il cui cuore si era fermato nei giorni scorsi. Il dolore non si può spiegare, la fine dell'estate porta con sé una pagina di cronaca terribile per la nostra comunità. Cordoglio, sgomento, dolore, incredulità sono solo una piccolissima parte del turbinio di emozioni che sconvolgono questo primo giorno di settembre e resteranno nella memoria di tutti noi” ha dichiarato invece la sindaca di Porto Cesareo.

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