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Esplosione alla Toyota di Bologna, chi erano i due operai morti: per domani proclamato uno sciopero

Si chiamavano Lorenzo Cubello, 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, i due operai della Toyota Material Handling di Bologna morti ieri pomeriggio a causa di un’esplosione che si è verificata all’interno dello stabilimento.
A cura di Davide Falcioni
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Lorenzo Cubello, 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, entrambi di Bologna. Sono questi i nomi dei due operai della Toyota Material Handling di Bologna morti ieri pomeriggio a causa di un'esplosione che si è verificata all'interno dello stabilimento. A loro si devono sommare altri 11 lavoratori rimasti feriti e attualmente ricoverati tra l'ospedale Maggiore di Bologna e quello di San Giovanni in Persiceto; uno è grave e ha subito un intervento chirurgico, gli altri hanno riportato contusioni più lievi e nessuno sarebbe in pericolo di vita.

Uno dei due lavoratori deceduti lascia la compagna in attesa di un figlio che nascerà senza padre. Lo ha detto un collega, parlando coi giornalisti fuori dalla fabbrica di Bargellino. "Sono incredulo – ha detto – non pensavo potesse succedere una cosa del genere nel posto di lavoro, anche se sappiamo che ci sono tanti morti. Uno può farsi male, ma non tornare a casa alla sera è tutta un'altra cosa. Ci sono tanti controlli che vengono fatti, alcune cose possono essere migliorate. Nessun luogo di lavoro è immune da rischi", ha aggiunto. Ancora non è chiaro cosa sia successo: "Ho sentito dire che è esploso un compressore, non so cosa avevano installato. Fino a quando non ci saranno i rilievi non si può dire". "Non ho altro se non tristezza", ha detto un altro lavoratore, molto amico di Fabio Tosi, 34 anni, la più giovane tra le vittime. "Ci conoscevamo dalle scuole superiori, sono stato uno di quelli che ha insistito perché venisse preso qui", ha aggiunto.

L'incidente è avvenuto intorno alle 17:30 di ieri in un capannone della ‘Toyota Material Handling’, in via Persicetana Vecchia: qui si è verificata una violenta esplosione che ha provocato il crollo di parte del capannone travolgendo i lavoratori. Secondo le prime informazioni, a saltare sarebbe stato un potente compressore, ma ulteriori indagini per stabilire la dinamica dell'incidente sono solo agli inizi. Di certo, la deflagrazione è stata molto potente, tanto che alcuno testimoni hanno riferito di aver temuto che si trattasse di un terremoto.

Sul posto sono immediatamente accorsi i soccorritori con otto squadre di vigili del fuoco, agli ordini del comandante provinciale Mauro Caciolai, poi i carabinieri, i tecnici dell’Ausl e naturalmente numerose ambulanze. La Procura di Bologna, che coordina le indagini, dovrà fare luce su quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità: l’area dell’incidente, una volta messa in sicurezza, verrà posta sotto sequestro per i futuri sopralluoghi.

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La FIOM: "Stavamo per fare uno sciopero per la sicurezza"

Sebbene non sia ancora stato definita con certezza la dinamica della tragedia di ieri, di sicuro tra gli operai l'attenzione alle condizioni di sicurezza erano massime. Non a caso alcuni sindacati avevano indetto una protesta proprio per oggi. "Stavamo per fare un altro sciopero per la sicurezza, domani (oggi, ndr), due ore in uscita – ha detto Gian Pietro Montanari dell’assemblea Fiom, per anni delegato alla Toyota di Bologna -. Certe volte si pensa che si produca non con attenzione nel rispetto delle procedure. Questa non è l’azienda peggiore del mondo, ma bisogna accertare se c’era manutenzione o no. Scioperi c’erano stati anche in passato, l’ultimo per alcuni nuovi strumenti su cui i lavoratori chiedevano il collaudo. In passato c’era stato anche un incendio nel reparto verniciatura".

Erano stati gli operai, dunque, a temere che la sicurezza in fabbrica non fosse rigorosamente garantita. Simone Selmi, segretario della Fiom di Bologna, spiega tuttavia che lo sciopero indetto per oggi avrebbe dovuto riguardare prevalentemente i "cicli produttivi" e l'ergonomia, dunque la salute degli operai.

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I sindacati proclamano uno sciopero dei metalmeccanici domani, venerdì 25 ottobre

A seguito dell'incidente di ieri i sindacati Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil di Bologna hanno proclamato, per l'intera giornata di venerdì 25 ottobre, uno sciopero del settore metalmeccanico al grido di “Basta morti sul lavoro”. "Per il nostro territorio si tratta dell'ennesima strage di quest'anno – scrivono in una nota congiunta -. Una strage, quella alla Toyota, che accende drammaticamente il faro sulla sicurezza dentro le fabbriche. Agli organi ispettivi e alla magistratura spetterà fare luce su quanto accaduto. Alle famiglie delle vittime va tutto il cordoglio e la vicinanza da parte delle organizzazioni sindacali". A giudizio di Fiom, Fim e Uilm, "ancora una volta dobbiamo dire basta alla strage quotidiana di lavoratrici e lavoratori che escono di casa per lavorare e non vi fanno ritorno. Come lavoratrici e lavoratori e società civile – concludono – non dobbiamo normalizzarci alla logica della tragica ‘fatalità'". E a proclamare "un'azione di sciopero di 24 ore per tutti i lavoratori dei settori pubblici e privati dell'area metropolitana della città di Bologna", sempre per "la giornata di venerdì" è anche il Sindacato generale di base-Sgb.

Secondo l'USB – che rifiuta di dare "giudizi affrettati sugli eventi", quello della sicurezza sul lavoro è un tema non più eludibile: "Il Governo deve assumersi delle responsabilità, rispondendo una volta per tutte alla nostra proposta di legge per l'introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi sul lavoro.
Siamo stanchi che sul tema ci siano soltanto parole e nessun fatto e siamo pronti a proporre un election day nazionale per i rappresentanti dei lavoratori sulla sicurezza e una giornata di denuncia generalizzata delle condizioni di lavoro in tutte le aziende".

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