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Esplosione a Montalto, tre vittime: segnalato già odore di gas

Tre morti, questo il tragico bilancio dell’esplosione avvenuta ieri mattina a Montalto Marche. A breve, un fascicolo per disastro colposo.
A cura di Carmine Della Pia
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esplosione palazzina

Grave il bilancio dell’esplosione avvenuta ieri mattina in una palazzina di Montalto Marche, in provincia di Ascoli Piceno: tre morti e diversi feriti. La palazzina in cui è avvenuta l’esplosione è crollata, danneggiando anche edifici adiacenti. Maria Napoli è stata estratta morta dalle macerie di una palazzina vicina a quella in cui è avvenuto lo scoppio, mentre Arnaldo Bartolini è morto successivamente in ospedale. Luigia Timo è stata individuata già cadavere poco dopo. La moglie di Arnaldo Bartolini, Dina Merlonghi, è rimasta ferita in modo grave: la coppia si preparava per uscire, prima della tragedia.

L'indagine

La procura di Ascoli aprirà a breve un fascicolo per l'ipotesi di reato di disastro colposo. Tra le piste, la più probabile riguarda un’eventuale fuga di gas propano liquido che ha saturato l’ambiente, per cui si dovranno stabilire le cause dell’esplosione. Le indagini proseguono tenendo conto di un particolare rilevante: erano giorni che in quel palazzo di Montalto si sentiva un forte odore di gas. L’appartamento in cui è avvenuta l’esplosione è quasi certamente quello in cui viveva da sola Luigia Timo, una delle vittime.

Tra le ipotesi, il suicidio

In merito all’odore di gas che proveniva dall’appartamento di Luigi, detta Gina, il sindaco di Montalto, Guido Mastrosani, ha affermato: “Avevamo proposto alla signora di trasferirsi in una struttura dove sarebbe stata assistita, ma non ha voluto. Lo scorso 7 dicembre ho inviato a casa sua due funzionari del dei servizi sociali del Comune, hanno verificato che la signora Timo aveva appena cucinato: non è stata rilevata una situazione di pericolo per l’anziana, né per gli altri”. il sindaco ha, poi, definito la vittima “una donna un po’ sui generis, indipendente”, ed esclude l’ipotesi di suicidio. Luigia Timo, infatti, non sarebbe stata capace di “applicare conoscenze tecniche che la mettessero in condizioni di causare di sua volontà un’esplosione così grande”.

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