video suggerito
video suggerito
Esplosione a Calenzano in deposito Eni

Esplosione a Calenzano, cos’è successo nel deposito Eni vicino Firenze: il boato, le fiamme e le vittime

Alle 10.20 di mattina di lunedì 9 dicembre a Calenzano, vicino Firenze, si è verificata una violenta esplosione in un deposito di carburante Eni. Il bilancio provvisorio è di due morti, tre dispersi e almeno 20 feriti. Sono in corso le indagini sulle cause e sull’esatta dinamica dell’incidente.
A cura di Eleonora Panseri
185 CONDIVISIONI
L'esplosione nel deposito Eni di Calenzano.
L'esplosione nel deposito Eni di Calenzano.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Alle 10.20 del mattina di lunedì 9 dicembre a Calenzano, vicino Firenze, si è verificata una violenta esplosione in un deposito di carburante Eni. In poco tempo è scoppiato un incendio: le fiamme si sono rapidamente propagante e dal sito si è levata un'alta colonna di fumo nero visibile fino alla città di Firenze.

Al momento il bilancio è di due morti, tre dispersi e almeno 20 feriti, ricoverati a Firenze, a Pisa e a Prato. Una delle due vittime accertate si chiamava Vincenzo Martinelli, 63 anni, di Napoli, era il conducente di un'autobotte rimasta coinvolta nell'esplosione.

Come emerso dal racconto di alcuni testimoni, l'esplosione è stata devastante e ha distrutto anche finestre, porte e scaffalature degli stabilimenti non direttamente coinvolti. Come annunciato in una nota dal procuratore capo di Prato Luca Tescaroli, che ha fatto un sopralluogo nel deposito, "sarà aperto un procedimento penale per appurare eventuali responsabilità".

Una carrozzeria nei pressi dello stabilimento Eni - Foto Fanpage.it
Una carrozzeria nei pressi dello stabilimento Eni – Foto Fanpage.it

Cosa è successo nel deposito carburante Eni a Calenzano

"Abbiamo sentito un'esplosione, siamo usciti fuori terrorizzati per proteggerci e capire che cosa era successo. Qualcuno ha pensato che avessero gettato una bomba, come in guerra", hanno raccontato gli operai che lavorano vicino all'area dove ieri è avvenuta l'esplosione.

Video thumbnail

"Ci siamo spaventati a morte, abbiamo visto tutte le persone che correvano, è stato veramente brutto. Ci siamo allontanati il prima possibile perché avevamo paura una seconda e una terza esplosione", ha raccontato a Fanpage.it Nicholas, un giovane che lavora in una ditta della zona.

Subito dopo l'esplosione sul posto è intervenuto il sistema regionale di emergenza sanitaria, le Forze dell'ordine e i Vigili del fuoco che hanno rapidamente spento le fiamme e hanno iniziato le ricerche dei dispersi.

Le cause dell'esplosione a Calenzano e la colonna di fumo visibile fino a Firenze

Secondo una prima ricostruzione, l'esplosione sarebbe avvenuta durante le fasi di carico del carburante all'interno di un'autocisterna. L'esplosione avrebbe poi innescato anche gli altri mezzi in sosta. La nube prodotta dalle fiamme che si sono propagate nel deposito è stata vista fino a Firenze.

Immagine

"L'esplosione è avvenuta su una pensilina mentre si caricavano le autocisterne. Il procuratore Tescaroli, che ringrazio, ha coordinato fin da subito, con la massima rapidità, le indagini e i sopralluoghi. Le persone decedute sono quelle che con le autocisterne erano nella pensilina", ha fatto sapere il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani parlando con i giornalisti.

La Procura di Prato ha coinvolto nelle indagini i militari del comando provinciale dei Carabinieri di Firenze e "ha nominato alcuni medici legali e tre consulenti tecnici per accertare le cause dell'esplosione", ancora da chiarire. Inoltre, è stato richiesto l'intervento dell'Arpat e dell'Asl Toscana Centro "per evidenziare i profili di possibile responsabilità sul luogo teatro dell'esplosione".

La sospensione della circolazione ferroviaria e il traffico autostradale

A seguito dell'incidente era stata sospesa la circolazione ferroviaria sulle linee convenzionali Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia, mentre l'autostrada A1 era stata riaperta dopo una breve chiusura. L'agenzia regionale Arpat ha escluso rischi per la salute spiegando che "le concentrazioni in aria a livello del suolo a partire dalla conclusione delle operazioni di spegnimento sono da ritenersi trascurabili e la nube dell'incendio si è dispersa in quota in tempi relativamente brevi".

Alle 16 la prefettura di Firenze aveva confermato il cessato l'allarme e l'interruzione dell'avviso ‘It alert', dopo che era stato chiesto alla popolazione di restare al chiuso, di chiudere porte e finestre usando panni bagnati per coprire gli spiragli e spegnere i condizionatori e gli impianti di aerazione per ridurre lo scambio d'aria con l'esterno ed erano state distribuite mascherine.

Il bilancio delle vittime, i feriti e i dispersi

Come già detto, dopo l'esplosione sono stati recuperati due corpi, altri tre uomini, di età compresa tra i 45 e i 62 anni, invece risultano dispersi. Almeno venti sono invece le persone rimaste ferite e che sono state ricoverate negli ospedali di Firenze, Pisa e Prato.

Il primo ad essere stato identificato è Vincenzo Martinelli, 51 anni, residente a Prato ma originario di Napoli. Aveva due figlie ed era autista di autocisterne. Per l'identificazione dell'altra vittima sarà necessario l'esame del Dna.

Vincenzo Martinelli, 51 anni.
Vincenzo Martinelli, 51 anni.

Mercoledì 11 dicembre è stata proclamata in Toscana una giornata di lutto regionale per ricordare le vittime della tragica esplosione avvenuta a Calenzano, come riferito dal presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, sui social.

"Questo è un nuovo dramma che colpisce profondamente la nostra comunità e che ci richiama al dovere di stringerci attorno alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sino stati colpiti da questa terribile vicenda", ha scritto.

"Lo faremo domani aprendo la seduta di Consiglio Regionale insieme al presidente Giani nel ricordo di chi non c'è più e lo faremo ogni giorno chiedendo chiarezza sulle cause di questo tragico evento e facendo tutto il possibile per evitare che simili tragedie possano ripetersi in futuro. Non possiamo e non vogliamo rassegnarci: di lavoro non si può, non si deve morire".

Le indagini sull'esplosione

La Procura di Prato, competente per territorio, aprirà "un procedimento penale per appurare le eventuali responsabilità penali" per "l'esplosione, con conseguente incendio e danneggiamento del deposito Eni di Calenzano", ubicato in via Erbosa n. 27, e degli edifici circostanti, "che ha prodotto la morte di due persone e il ferimento di nove, due dei quali trovano in condizioni molto gravi".

Lo ha fatto sapere il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, con una nota. A seguito dello spegnimento delle fiamme e della messa in sicurezza un sostituto procuratore, informa la nota, ha curato il sopralluogo e "coordinato le indagini sin dai primi momenti". "Allo stato è possibile evidenziare che al momento dell'esplosione erano presenti diverse autobotti parcheggiate all'altezza degli stalli di approvvigionamento del carburante", viene specificato nel comunicato.

185 CONDIVISIONI
18 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views