Esperto Ingv sul terremoto in Turchia: “1000 volte più forte di Amatrice, ma non c’è rischio tsunami”
Una scossa di magnitudo 7.9 ha colpito intorno alle 3.17 di questa notte (2.17 ora italiana) il Sud della Turchia, al confine con la Siria. Dopo il sisma vi sono state almeno 42 nuove scosse di assestamento di magnitudo superiore a 4.5. I morti, secondo quanto reso noto finora, potrebbero essere almeno 10.000 tra Siria e Turchia, ma il bilancio è ancora provvisorio.
Il sisma ha inoltre provocato un'allerta tsunami per il Mar Mediterraneo. Il Dipartimento di Protezione Civile nazionale ha emesso un allarme per il Sud Italia, poi rientrato intorno alle 7 di questa mattina. "Fortunatamente abbiamo notato che i mareografi non registravano oscillazioni significative del livello del mare – ha spiegato a Fanpage.it il Prof. Salvatore Stramondo, Direttore dell'Osservatorio Nazionale Terremoti dell'INGV -. Abbiamo avuto un'allerta di tre ore che poi è rientrata quando abbiamo appurato che non vi erano anomalie".
Il rischio, secondo quanto rivelato dal Prof. Strasmondo, era concreto: la forza della scossa registrata questa notte, infatti, supera di circa 1000 volte quella del sisma di Amatrice.
Dopo la prima scossa di magnitudo 7.9 ve ne sono state altre 42 di magnitudo superiore a 4.5. Possiamo definirle scosse di assestamento anche se sono state così forti?
Dopo un sisma del genere è normale che vi siano scosse successive definite "aftershock" di magnitudo superiore a 5. È normale che siano anche molto numerose, accade in qualunque situazione in cui la magnitudo del sisma principale è così alta. Un sisma di 7.9 ha un'energia che supera di circa 1000 volte quello di Amatrice. Questo dà un'idea dell'entità del terremoto.
La Turchia è stata definita una zona "attraversata da diversi sistemi di faglia". Ci spiegherebbe nel dettaglio cosa significa e cosa provoca questo?
L'area interessata dal terremoto di questa notte è una di quelle a più alto rischio sismico note. Siamo in un settore della porzione est della faglia anatolica che è lunga centinaia di chilometri e costituisce una parte di una struttura ancora maggiore che è l'intera faglia anatolica, lunga circa 1000 km. Queste faglie rappresentano il punto di incontro tra placche tettoniche come quella arabica a Sud e quella anatolica a Nord.
L'allerta Tsunami per il Mediterraneo è stata revocata, dobbiamo aspettarcene altre nel corso della giornata.
Abbiamo avuto un evento a grande dispendio energetico a terra, ma una magnitudo di 7.9 può provocare una perturbazione anche sul livello marino. Non dimentichiamo infatti che il Mediterraneo è molto piccolo se confrontato con i grandi Oceano Pacifico e Atlantico. L'area del Mediterraneo inoltre è chiusa, circondata da terra per tutto il suo perimetro. Quello che può accadere è che si generi un'onda tsunami. L'INGV, che ospita il Centro Allerta Tsunami dell'area euromediterranea, si è attivato dopo la scossa e ha diramato l'allarme tramite la Protezione Civile Nazionale, nostro principale interlocutore.
L'allerta ovviamente necessita di verifiche. Abbiamo atteso che i mareografi registrassero un'eventuale oscillazione del mare, motivo per cui l'allarme è rientrato dopo le 7 di questa mattina. Abbiamo infatti visto che non vi erano oscillazioni significative del livello del mare: abbiamo avuto un'allerta di circa 3 ore e mezza poi definitivamente rientrata.
Dobbiamo aspettarci altre scosse di terremoto simili nel breve periodo oppure possiamo dire che per il momento non ve ne saranno altre della stessa entità?
Siamo in presenza di faglie, di strutture tettoniche molto rilevanti. Terremoti di questa magnitudo si sono verificati anche in passato: nel 1999 si verificò un sisma leggermente meno forte in prossimità di Istanbul che provocò centinaia di morti. Non possiamo quindi dire che non vi saranno altri eventi del genere nel breve periodo per via dell'alto rischio sismico