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Esercito italiano: molestie sessuali durante missioni all’estero, la denuncia di una volontaria

Costretta a partecipare a funzioni religiose cristiane, nonostante fosse musulmana, e a rapporti sessuali di gruppo: una giovane volontaria dell’esercito italiano denuncia tre superiori di “atti di natura sessuale” dopo il rifiuto dei militari di trasferirla in una diversa caserma.
A cura di Alessio Viscardi
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Una volontaria dell'esercito italiano ha presentato un esposto di denuncia a Napoli e Catania per “atti di natura sessuale” di cui sarebbe stata vittima durante missioni in Sicilia e all'estero. La donna è anche di religione musulmana, ma sarebbe stata costretta a partecipare alle funzioni religiose cattoliche. Incredibili atti di violenza sulle donne quelli che si sarebbero svolti tra le fila del nostro esercito, secondo la denuncia presentata dalla volontaria alla magistratura ordinaria e militare. Accusati tre superiori, due ufficiali e un sottufficiale, che l'avrebbero molestata sessualmente in diverse occasioni. Tra le persone denunciate, una donna di grado superiore che avrebbe tentato di costringere la volontaria a partecipare a un rapporto sessuale di gruppo con sue militari di nazionalità straniera. A causa del suo rifiuto, sarebbe in seguito stata fatta oggetto di mobbing.

Violenze anche contro la sua religione, secondo quanto raccontato dalla volontaria. La caporale di religione musulmana avrebbe ricevuto in diverse occasioni l'ordine di partecipare a funzioni religiose cattoliche, addirittura in qualità di corista delle cerimonie di natale. L'avvocato Giorgio Carta, legale della soldatessa, conferma le indiscrezioni sulla denuncia trapelate sul sito Grnet.it

Scenario delle violenze sia la Sicilia, dove presta servizio ordinario il caporale – che è di cittadinanza italiana ma di origini extracomunitarie – che alcune parti del Kosovo, dove la giovane soldatessa era stata inviata in missione due anni fa. Indagano la procura della Repubblica di Catania e la procura militare di Napoli. Il caporale avrebbe presentato ai superiori un resoconto di quanto le accadeva, ma non sarebbe stata creduta da questi. Così, dopo il rifiuto di essere impiegata in una caserma diversa da quella in cui si trovano i tre molestatori, la donna ha deciso di denunciare tutto alla magistratura. Dopo la violenza sessuale in caserma a Roma perpetrata da alcuni carabinieri nei confronti di una donna in stato di fermo, un nuovo gravissimo episodio che vede coinvolti i militari.

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