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Escrementi di topi e blatte nelle mense ospedaliere, blitz dei Nas da nord a sud: chiuse 7 cucine

Gravi irregolarità sono emerse in numerose mense ospedaliere italiane, da nord a sud, durante una serie di blitz dei Nas dei carabinieri in diverse regioni italiane che hanno portato alla sospensione dell’attività o alla chiusura di 7 punti cucina in diversi centri ospedalieri, sia pubblici che privati.
A cura di Antonio Palma
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Locali adibiti alla preparazione del cibo invasi da insetti e blatte, magazzini di alimenti pieni di escrementi di topi ma anche presenza diffusa di muffa sulle pareti delle cucine e batteri coliformi nell'acqua utilizzata per la preparazione di pasti, sono alcune delle gravi irregolarità emerse in numerose mense ospedaliere italiane da nord a sud durante una serie di blitz dei Nas dei carabinieri in diverse regioni italiane che hanno portato alla sospensione dell’attività o alla chiusura di 7 punti cucina in diversi centri ospedalieri italiani, sia pubblici che privati.

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Come evidenziano dal Comando Carabinieri per la tutela della salute pubblica, uno dei casi più eclatanti scoperto dai nas del nucleo di Milano che hanno chiuso le mense di un istituto geriatrico e di un ospedale del capoluogo lombardo poiché invase da insetti e blatte nei locali di preparazione cibo e per il lavaggio stoviglie, nel magazzino e nelle celle frigorifere. Analoga motivazione ha determinato la chiusura anche della mensa di una casa di cura accreditata di Napoli mentre il Nas di Ragusa ha sospeso l'attività dei locali della cucina di un ospedale dove e stata accertata la presenza di roditori e dei loro escrementi.

I controlli, condotti a campione, in generale hanno interessato 992 punti di cottura e preparazione pasti allestiti all'interno di altrettante strutture sanitarie. Di questi 340 hanno evidenziato irregolarità con l'accertamento di 431 infrazioni penali e amministrative, per complessivi 230mila euro di sanzioni pecuniarie, contestate a causa di violazioni nella gestione degli alimenti, nella mancata rispondenza in qualità e quantità ai requisiti prestabiliti dai capitolati d'appalto e dell'uso di ambienti privi di adeguata pulizia e funzionalità.

La maggioranza delle infrazioni ha riguardato aspetti amministrativi come le carenze strutturali e impiantistiche dei locali impiegati alla preparazione dei pasti, la mancata attuazione dell'autocontrollo e della tracciabilità degli alimenti per prevenire possibili episodi di intossicazione ma, come detto, non sono mancati casi limite.

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Nel corso dei controlli nelle mense ospedaliere sono stati sequestrati oltre 400 kg di alimenti in quanto senza tracciabilità, scaduti o custoditi in ambienti inadeguati nonché destinati all'impiego nelle pietanze sebbene di qualità inferiore a quanto previsto. Per 9 gestori di servizi mensa è scattata anche la denuncia per i reati di frode ed inadempienze in pubbliche forniture, detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione ed inosservanze alla normativa sulla sicurezza sui luoghi di lavoro.

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Come informano i Nas, nel corso dei controlli sono stati eseguiti anche numerosi tamponi su superfici di lavoro, vassoi e acqua utilizzata per la preparazione dei pasti per la ricerca di agenti patogeni e contaminanti. Dai risultatati sono emerse 5 positività per la presenza di cariche batteriche superiori ai limiti ammessi. Tra queste, 4 sono relative alla presenza di batteri coliformi nell'acqua utilizzata per la preparazione di pasti, individuate dal Nas di Palermo presso un'azienda di catering di Agrigento. Un altro caso di non conformità e stato accertato dal Nas di Parma presso l'area cucina di una clinica, nella quale un tagliere per la lavorazione delle carni e risultato contaminato da una carica batterica superiore ai limiti di legge.

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