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Escort vestite da crocerossine e imbottite di cocaina nei festini a Genova, l’assessore Piana: “Io non c’ero”

Due arresti (un imprenditore e di un architetto) per i festini a base di coca ed escort nella Genova vip. Spunta anche il nome del vicepresidente della Regione Liguria, il leghista Alessandro Piana (non indagato): “Non ho idea di cosa si tratti”.
A cura di Biagio Chiariello
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C'erano anche escort (vestite da crocerossine sexy e imbottite di cocaina) ai festini organizzate in ville con piscina, o in eleganti appartamenti. A partecipare, imprenditori e professionisti della Genova-bene.

Notti brave che sono finite al centro di una indagine della Questura di Genova, che vede coinvolto anche il vice presidente della giunta regionale Alessandro Piana. Il leghista non è indagato.

Più grave è invece la posizione dell’imprenditore e albergatore Christian Rosolani e l’architetto Alessandro Cristilli, arrestati dai poliziotti della squadra mobile grazie a un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Riccardo Ghio. Entrambi genovesi e ritenuti responsabili di detenzione a fini di spaccio di cocaina, l’architetto anche di favoreggiamento della prostituzione.

Piana dunque non figura nel registro degli indagati, ma secondo quanto emerge dagli atti avrebbe partecipato a un party nel marzo 2022, in una villetta sulle alture di Genova. Circostanza completamente smentita dal diretto interessato. "Non ho idea di cosa si tratti, non ho mai fatto festini né preso droghe, leggere o pesanti che siano", si difende il leghista, parlando in serata ai giornalisti in una conferenza stampa in Regione Liguria.

Non sono mai andato con prostitute, non conosco il contesto né queste persone, non ho idea di come ci sia finito il mio nome lì dentro" assicura Piana.

Ad una terza persona, Emanuele Merlini, di Rapallo, è stato imposto il divieto di dimora a Genova: avrebbe avuto un ruolo nella fornitura dello stupefacente.

L'inchiesta era stata inaugurata nel 2021 ed è andata avanti fini ai primi mesi di quest'anno dopo mesi di appostamenti ed intercettazioni. Tutto è cominciato con l'arresto di una prostituta, dopo le segnalazioni dei vicini di casa di Rosolani, per il rumore ed il continuo via vai di taxi e persone a ogni ora della notte.

“Gli indagati, frequentatori della movida genovese e delle due riviere, erano soliti concludere le serate organizzando degli after, a base di sesso e droga, presso le proprie ville, invitando giovani ragazze assuntrici di cocaina, che contraccambiavano la gratuita disponibilità dello stupefacente concedendosi sessualmente ai partecipanti” spiegano gli inquirenti.

Il tutto, aggiunge la Polizia, “veniva reso più piccante dall’organizzazione di giochi, in gergo definiti ‘Obbligo o verità?‘, nei quali i perdenti dovevano scontare delle penitenze rigorosamente a sfondo sessuale“. La cocaina, stando alle carte, veniva offerta in modo disinvolto un po' a tutta la rete di amici ed invitati.

Le ragazze che partecipavano alle feste, definite nelle telefonate le “Cristilline”, venivano pagate tra i 200 e i 400 euro a serata. In un’intercettazione l’architetto Cristilli si vanta con un amico di aver messo in piedi un “sistema pazzesco”, tanto che l’interlocutore, in modo ironico, gli suggerisce di organizzare “feste per Berlusconi”.

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