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Esasperata dalla figlia in smart working, la prende a martellate: pensionata arrestata a Mestre

In arresto l’anziana madre, una donna di 81 anni. Per lei l’accusa è pesante, le viene contestato il reato di tentato omicidio della figlia, ora ricoverata in ospedale.
A cura di Antonio Palma
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L'emergenza covid tra lockdown, smart working e quarantena ha costretto molte famiglie italiane a rivedere il loro stile di vita a causa di una convivenza spesso prolungata e forzata in casa che inevitabilmente ha rotto equilibri anche già consolidati da tempo. In questa dinamica probabilmente si innesta quanto accaduto nelle scorse ore a Mestre, nel Veneziano, dove una pensionata ha aggredito la figlia in casa colpendola a martellate e ferendola gravemente perché esasperata dall'assidua presenza della donna nell'abitazione dove lavora in smart working. Il violento episodio si è consumato nel pomeriggio di domenica nell'appartamento che le due donne adulte condividono a Mestre.

Sul posto sono accorsi gli agenti delle volanti della polizia che, constatato i fatti, hanno tratto in arresto l'anziana madre, una donna di 81 anni. Per lei l'accusa è pesante, le viene contestato il reato di tentato omicidio della figlia anche se, vista l'età, il giudice le ha concesso gli arresti domiciliari i attesa del processo. Trasportata in ospedale dall'ambulanza del 118, invece, la figlia 57enne che è ora ricoverata per un trauma cranico in prognosi riservata. All'arrivo dei poliziotti, allertati dai vicini di casa delle due, a loro volta messi in allarme dalle urla provenienti dall'abitazione dove si sono consumati i fatti, la 57enne era sotto il palazzo, sanguinante dal capo.

Secondo quanto ricostruito finora, alla base della lite ci sono dissidi tra le due sulle incombenze domestiche che sarebbero ricadute sull'anziana dopo la convivenza forzata da quando la figlia lavora da casa. Al culmine dell'ennesimo diverbio, l'anziana avrebbe impugnato un martello e colpito tre volte alla testa la 57enne che è fuggita in strada. Interpellata dagli agenti, la donna ha ammesso di non riuscire più a sopportare la figlia.

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