Esame di terza media per Domenico, 83 anni: “Così leggo meglio le storie ai miei nipoti”
Dalla Puglia arriva la storia di una classe di studenti che, come nel resto d’Italia, in questi giorni sta affrontando gli esami scolastici. In particolare questa classe è alle prese con gli esami di terza media e tra gli studenti non ci sono adolescenti ma persone adulte, che hanno scelto di tornare sui banchi di scuola per ottenere quello che per non hanno potuto avere in passato. Tra loro c’è nonno Domenico, che ha ben ottantatré anni ma la voglia di migliorarsi soprattutto per i suoi nipoti: “Capita la sera che leggiamo insieme delle storie e mi piace l’idea che ora siano orgogliosi di me e dei miei miglioramenti”, ha raccontato il vecchietto di Corato (Bari) che per un intero anno – si legge su Baritalia news – ha studiato tutte le materie, matematica, scienze, francese e tecnologia. “Non mi andava di passare tutte le sere a giocare a carte con gli amici – ha raccontato ancora Domenico – ecco perché ho cominciato a studiare, quasi come un capriccio. Poi mi sono affezionato alla classe e alle insegnanti, che si sono dimostrate davvero comprensive”. Ha ricordato quindi com’era la scuola alla sua epoca, quando “si stava in quattro in un banco e si usava il calamaio” e poi ha parlato dei nipoti: “I bimbi di oggi sono tutti peperini e io non voglio essere da meno. Sono orgoglioso di sentirmi dire che sto migliorando nella pronuncia e coi verbi: non sarò diventato un professionista, ma almeno ora mi difendo”.
A parlare di Domenico e di tutti gli altri studenti del CPIA 1 Bari che nei giorni scorsi hanno affrontato l’esame c’è anche la professoressa Maria Pansini, che con un post su Facebook ha mostrato le facce e le storie di tutti.
La prof: "Nella nostra scuola tutti sono i benvenuti" – “Sono in corso gli esami di licenza media dei miei studenti del CPIA 1 BARI Centro provinciale per l’istruzione degli adulti e oggi ho corretto i loro scritti di Italiano – si legge nel post su Facebook -. Quest’anno c’è Domenico che ha 83 anni ed è arrivato qui col proposito di migliorare la lettura, c’è Pepejean della Costa d’Avorio che si è distinto su tutti per preparazione e serietà, c’è Eduard che sa scrivere con ironia, c’è Aldo che ha 17 anni e ha scritto un tema simpatico descrivendo sua madre e Arcangela che ha scritto una toccante lettera a suo nonno che non c’è più”. E ancora “ci sono Anna, Mario, Savino, Maria e Filippo che da genitori si sono messi in gioco ad una età non semplice per tornare tra i banchi di scuola, Maria che è tornata dopo tanti anni dal Venezuela e ci ha parlato della sua sfortunata terra d’adozione. Donason e Abdul se la sono cavata con un italiano ancora incerto ma con l’impegno di chi vuole migliorare, Vincenzo è venuto a scuola con le mani screpolate dal duro lavoro in campagna, Tommaso arrivava dopo il turno in fabbrica, Giuseppe e Raffaele ora sperano in un lavoro migliore, più stabile”. La professoressa al termine del suo post mostra il dispiacere per una sola “nota stonata”, ovvero il non aver potuto ammettere agli esami Yaya perché aveva il permesso di soggiorno scaduto. Quel che però è certo – si legge ancora nel post – è che in una scuola piena di limiti c’è una cosa che la rende speciale: “Tutti sono i benvenuti”.