Giulia Cecchettin è la 105esima donna uccisa nel 2023. La 82esima in ambito familiare. Un dramma in seguito al quale la famiglia di Giulia, col papà Gino e la sorella Elena, hanno chiesto di “far nascere qualcosa perché non accada più”, di “fare rumore” e di denunciare, sempre.
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La lettera a Fanpage.it
Io e lui ci siamo conosciuti a lavoro. Ero hostess nei convegni, lui si occupava della sicurezza degli eventi. Un bel ragazzo, moro, palestrato, sicuro di sé. Dopo esserci scambiati qualche sms (Whatsapp ancora non esisteva) e qualche chiamata, decidiamo di andare a mangiare una pizza. Prendiamo la mia auto, perché la sua aveva qualche problema, e andiamo in pizzeria, dove lui non ha prenotato e quando ha scoperto che non c'era posto ricordo che aveva quasi dato in escandescenze.
A quel punto andiamo altrove, passa la sera a parlare di sé, i suoi studi, la sua tesi, a ogni frase diceva: "Aspetta, semplifico…", come se io fossi un'idiota. Mangiamo la pizza e prima di ordinare i caffè, lui finge di andare in bagno e paga il conto. Torna al tavolo tutto tronfio dicendomi che ha offerto lui, gli dico che avrei gradito un caffè e lì la sua espressione cambia.
Risaliamo in auto e mentre sto guidando, in una buia strada di campagna, lui inizia ad allungare le mani. Temendo di sbandare mi fermo un momento e in un istante lui si è sganciato la sua cintura, la mia e si sta aprendo i pantaloni mentre cerca di salirmi sopra. Continuo a dirgli: "No, no, no, NO, NO!", ma lui mi tocca ovunque e mi mette la mano sul suo pene.
A quel punto riesco a spingerlo via e mi attacco al clacson. Probabilmente si spaventa, si sposta e io riesco a riprendere la guida mentre lui fa pure l'offeso. Lo scarico dall'auto e me ne vado. Il giorno seguente mi tempesta di telefonate, di sms e pure di messaggi privati su Messenger. Piange, dice che lui è un bravo ragazzo e che ha solo perso la testa. Gli dico di non farsi più sentire e di starmi lontano.
La cosa peggiore è che raccontando l'accaduto alle mie colleghe le reazioni che ho avuto sono state: "Ma dai, figuriamoci se lui figo com'è ha bisogno di forzare una a starci!", "E allora? Tutto qua?", "Esagerata dai, non ti ha mica stuprato!". Per colpa loro ho deciso di non denunciare l'accaduto.