Eruzione Vulcano Stromboli, cosa è accaduto sull’Isola: la lava, poi due violente esplosioni
"Si è trattato di una tra le maggiori esplosioni registrate sullo Stromboli", così gli esperti hanno definito quanto accaduto oggi mercoledì 3 luglio sull'Isola di Stromboli dove una poterete eruzione del Vulcano ha fatto scattare l'allarme tra residenti e turisti provocando purtroppo anche un morto e un ferito. "Le due esplosioni sono tra le più forti mai registrate da quando è attivo il sistema di monitoraggio del vulcano, cioè dal 1985" ha spiegato il direttore dell'Osservatorio etneo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Eugenio Privitera. Tutto è iniziato con due trabocchi lavici che si sono riversati sulla Sciara del fuoco, una sorta di valle che si apre sul fianco settentrionale del vulcano, innescando i primi incendi che poi si sono poi propagati a causa del vento e del caldo nella zona dei canneti, interessando in particolare la frazione di Ginostra. Poco dopo l'evento più disastroso: le due violente esplosioni avvertite a chilometri di distanza anche sulle altre isole dell'arcipelago delle Eolie. Le due deflagrazioni hanno fatto scattare subito l'allarme e soprattutto hanno innalzato in cielo una enorme colonna di cenere e lapilli che è arrivata ad un'altezza di almeno 2 chilometri dalla sommità del vulcano.
"A partire dalle ore 14:46 e 10 secondi Utc (le 16.46 italiane) si è verificato un parossisma che ha interessato l'area centro-meridionale della terrazza craterica dove si aprono le bocche dello Stromboli, a circa 800 metri di quota sul mare" ha spiegato all'Adnkronos il vulcanologo dell'Ingv-Osservatorio Etneo, Marco Neri. L'evento è stato seguito a distanza di appena trenta secondi da un'altra esplosione altrettanto potente e poi da altre esplosioni via via di minore intensità. "Oltre alle due esplosioni maggiori, ci sono state circa venti eventi esplosivi minori. Dopo la fase parossistica, il segnale del tremore è diminuito", ha precisato ancora Neri. "La sequenza è stata preceduta alle 14:44 Utc da trabocchi lavici da tutte le bocche attive della terrazza craterica" ha spiegato l'esperto. La colonna eruttiva si è diretta poi verso sud-ovest disperdendosi prevalentemente nella Sciara del Fuoco dove ha innescato diversi incendi e spinto molti turisti ad abbandonare l'Isola.