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Covid 19

Eroi usa e getta: nelle Marche fino a 500 euro di tagli agli stipendi di infermieri e Oss

Migliaia di infermieri, Oss e tecnici della provincia di Ascoli Piceno subiranno un taglio di 200 euro nella busta paga di gennaio e di 500 in quella di febbraio. “Eravamo gli eroi della pandemia, ma ci tagliano gli stipendi”.
A cura di Davide Falcioni
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Più di mille tra infermieri, Oss e tecnici sanitari della provincia di Ascoli Piceno (Area Vasta 5 delle Marche) si vedranno di punto in bianco decurtare una media di 200 euro dallo stipendio. La "sorpresa" – o meglio, la stangata – arriverà con la prossima busta paga, quella di gennaio 2022, di cui sono stati già predisposti i cedolini, ed ha lasciato di stucco i cosiddetti "eroi della pandemia", gli uomini e le donne che nella provincia più a sud delle Marche hanno per due anni affrontato il Covid-19 tra turni massacranti, sacrifici immensi e – sullo sfondo – il timore costante di contrarre il virus e pagarne le conseguenze. "Ci definivano ‘eroi', ma verremo ripagati con un taglio di circa 200 euro dallo stipendio. Per me, che ho due figli, è una somma importante", dice un infermiere deluso e amareggiato, spiegando che nel frattempo – con la quarta ondata – il lavoro si è fatto ancora una volta molto stressante. Con una differenza sostanziale: se nella primavera del 2020 per loro c'erano gli applausi e in quella del 2021 la candidatura al "Nobel per la Pace", dopo quasi due anni la ricompensa del lavoro svolto è un'importante sforbiciata a stipendi già decisamente bassi.

Il NurSind: "A febbraio 400/500 euro in meno in busta paga agli infermieri"

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Il caso è stato denunciato dai sindacati. Maurizio Pelosi, segretario territoriale NurSind Ascoli Piceno, ha spiegato che "durante l'incontro con il nuovo direttore dell'Area Vasta 5, il dottor Esposito, ci è stato comunicato che mancano i soldi del fondo disagio del 2021 per pagare tutto il salario accessorio, ovvero indennità notturna, reperibilità, festivi, straordinari, indennità di presenza. Quindi nel mese di gennaio il pagamento del salario accessorio sarà ridotto del 50%, con decurtazione media di 200/250 rispetto ai mesi precedenti. Ventitré mesi di emergenza e questo è il premio per gli infermieri". Ma non è tutto: il direttore sanitario ha già annunciato che se non verranno stanziate risorse aggiuntive il taglio riguarderà anche la busta paga di febbraio. Spiega Pelosi: "Nella mensilità di febbraio il fondo del disagio 2021 sarà  completamente esaurito, quindi la decurtazione é del 100% , ovvero 400/500 in meno rispetto ai mesi precedenti. Il nuovo direttore ha preso in carico il problema e nei prossimi giorni ci farà sapere come affrontare e soprattutto ripristinare il fondo del disagio". La stangata si somma a una serie di problemi di vecchio corso: il personale precario e numericamente insufficiente, la rottura del tavolo di contrattazione relativa al fondo 2021 e i ritardi nel riconoscimento di istituti giuridici e contrattuali. Per questo – avverte Pelosi – NurSind, Fials, Uil, Cisl e Cgil, in maniera congiunta, hanno annunciato la mobilitazione degli infermieri, con due presidi il 25 e il 27 gennaio rispettivamente presso gli Ospedali Mazzoni di Ascoli Piceno e Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.

L'USB: "Nelle Marche operatori esausti e strutture sanitarie di nuovo al collasso"

Sulla vicenda si sta muovendo però anche l’Unione Sindacale di Base di Ascoli Piceno, che ha inviato una lettera diffida al Direttore Esposito, all’Assessore alla Sanita Regione Marche Saltamartini e al Presidente della Regione Acquaroli richiedendo l’immediato pagamento delle indennità previste dal CCNL Comparto Sanità. Spiega Mauro Giuliani: "Abbiamo appreso che, nel mese di gennaio 2022, le lavoratrici ed i lavoratori dipendenti presso l’Area Vasta n. 5, si sono trovati in busta paga la metà degli importi relativi a delle indennità contrattuali loro dovute". Tali indennità, uniformi a livello nazionale e previste dal contratto di categoria, devono essere corrisposte ai lavoratori della sanità in caso di speciali oneri o disagi. "Inoltre – aggiunge l'USB – il personale sanitario, tecnico ed ausiliario impiegato presso l’Area Vasta 5, quello più penalizzato in ambito regionale, non ha ricevuto in busta paga neanche gli emolumenti relativi all’indennità Covid, che spetterebbe loro per il lavoro rischioso che svolgono ed hanno svolto in questi oltre due anni di pandemia. Quanto accade stride con gli impegni assunti nel recentissimo incontro con il direttore Esposito, il quale aveva garantito le Rappresentanze Sindacali circa il corretto pagamento di tutto quanto dovuto al personale sanitario. Nelle Marche, così come nel resto del paese, gli operatori sono esausti e le strutture sanitarie di nuovo al collasso. Per questo rilanciamo con forza lo sciopero generale del comparto sanità per il prossimo 28 gennaio, giornata che sarà anche di mobilitazione nazionale per tutta la nostra organizzazione sindacale".

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