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“Ero incinta, durante una lite il mio ex mi diede un calcio alla pancia: così ho perso il mio bambino”

Annette (nome di fantasia, ndr) ha 22 anni ed è sopravvissuta a un relazione violenta. Per diversi anni è stata vittima tra le mura domestiche del suo ex compagno che, durante una lite, le ha fatto perdere il bimbo che aspettava. “Oggi ho trovato la forza di parlare di tutto questo perché mi sono detta: ‘Se non lo faccio io, domani può succedere a qualcun’altra’”, ha detto a Fanpage.it.
A cura di Eleonora Panseri
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"Avevo 17 anni quando ci siamo conosciuti, lui 26. Avevamo un amico in comune su Facebook, siamo usciti insieme e all'inizio era stato un amore molto bello. Anche se già all'inizio avrei dovuto capire qualcosa, visto che il mio ex si vantava delle risse che faceva, che fumava e faceva uso di sostanze, che beveva molto. Io ero molto piccola però, ero stata bullizzata in precedenza, ero sempre da sola e io mi sono adattata perché mi dava quello che volevo". Annette (nome di fantasia, ndr), 22 anni, inizia così a raccontare la sua relazione violenta.

Un rapporto durato circa tre anni, fatto prima di aggressioni verbali e minacce, poi di violenze fisiche tra le mura domestiche. "Dopo averlo conosciuto, sono andata via di casa, dove avevo solo problemi, sono fuggita e sono andata a vivere da lui. Abitavamo in un piano seminterrato nella stessa villletta in cui viveva, ai piani superiori, anche il resto della sua famiglia. Poi ho compiuto 18 anni e il primo episodio violento, ancora lo ricordo, è avvenuto alla fine delle vacanze estive, l'8 agosto 2019, quando fu verbalmente molto aggressivo con me. Mi disse: ‘Adesso muoviti, disfa le valigie, non fai mai un ca**o'. Quell'anno sono iniziate anche le minacce", ricorda la 22enne, intervistata da Fanpage.it.

"Il mio ex mi aveva anche fatto cambiare modo di vestire: all'inizio ero più femminile, poi ho cominciato a legarmi i capelli, vestirmi con abiti larghi, ho iniziato a prendere peso. – prosegue – In più, lui non aveva un lavoro regolare e mi imponeva di aspettarlo fino all'1, le 2 di notte: questo voleva dire mangiare e rimanere a digiuno fino a che non lo decideva lui".

"Durante la pandemia se sbagliavo, mi gonfiava di botte"

Con l'arrivo della pandemia di Covid-19 la situazione per Annette è, se possibile, peggiorata ulteriormente. "Durante il lockdown, i primi tempi, sembrava andasse tutto bene, poi, anche a causa di alcune pressioni della sua matrigna, che abitava nello stesso stabile, è iniziato un periodo in cui se sbagliavo qualcosa, era la fine. Non potevo sbagliare nulla. Una volta, riferendosi al fatto che a 15 anni ho subito uno stupro, dopo una discussione lui mi disse: "Se le persone sapessero la pu**ana che sei, a quello che ti ha violentata farebbero una festa". Un frase che non mi sono mai levata dalla testa".

Da quel momento, oltre alle violenze verbali e alle minacce, sono iniziate le violenze fisiche. "Quando ha iniziato a capire che con me le parole non avevano più effetto, non mi scalfivano più, ha iniziato con gli spintoni, gli schiaffi, con il lancio di oggetti. In più, a volte, dopo avermi gonfiata di botte, mi chiudeva a chiave dall'esterno nel seminterrato dove abitavamo. Non potevo uscire, dovevo restare lì, e non avevo accesso al bagno, che si trovava ai piani superiori. Decideva lui quando liberarmi", ricorda la ragazza.

"Ho avuto sostegno solo quando è finito il lockdown, quando sono riprese alcune attività e ho deciso di frequentare un corso di autodifesa. – aggiunge – Il mio insegnante capì tutto e mi disse che dovevo andare via. E quando, durante una colluttazione, avvenuta verso la fine del 2020, il mio ex mi prese per il collo, sono riuscita a divincolarmi, gli sono caduta con forza su un piede, rompendoglielo, e sono scappata. Poi ho chiamato mia zia, chiedendole di stare da lei".

"Mi ha dato un calcio alla pancia mentre ero incinta e ho perso il bambino"

"Lui a quel punto è tornato facendo la scena, dicendo che aveva sbagliato e io ci sono cascata, avevo 19 anni. Il 6 gennaio 2021 la matrigna decide che lui doveva buttarmi fuori di casa e per me è stato l'inizio della fine di questa tirannia. Anche se quando mi sono trasferita da mia mamma e dal suo compagno è iniziato un periodo in cui mi controllava in modo ossessivo: ogni ora dovevo mandargli la mia posizione in tempo reale su Whatsapp. Dovevo dirgli cosa stavo facendo, con chi ero e dove. Una volta mi fece 20 chiamate in poco tempo".

In quella situazione, a febbraio, Annette ha scoperto di aspettare un bambino. "Io che sono cresciuta senza papà, ho avuto una lotta interiore. Mi sono detta: ‘Che faccio?'. – spiega la ragazza – E ho deciso di renderlo parte di questa cosa. Sembrava felice all'inizio, ma alla quarta settimana, il 24 febbraio 2021, abbiamo avuto una lite violenta. Io non avevo più voglia di stare zitta e gli ho detto: ‘Ma hai finito di rompermi i co***oni?'". È stato un errore: mi ha riempita di botte e si è fermato solo quando si è accorto di avermi calciato la pancia. Infatti, durante la notte ho iniziato ad avere crampi, a perdere sangue. Ho avuto un aborto, così lui ha ammazzato il bambino che aspettavo e voleva uccidere anche me".

"Ricordo ancora tutto: gli incubi e la paura"

"L'ultimo modo per liberarmi di lui è stato fingere di avere una relazione con un mio amico. Ma anche così sono continuate le minacce, gli insulti, anche usando i telefoni dei suoi amici. Allora, a maggio ho deciso di sporgere denuncia contro il mio ex ma sono passati 3 anni e nessuno ha fatto nulla. Ora so che lui si è rifatto una vita, mentre io devo lottare con il fatto che non c'è più il bambino che aspettavo, devo vivere con questa tragedia", denuncia la 22enne.

"Io ancora ricordo tutto: gli incubi e la paura. Cose che però mi hanno dato anche la forza per non ricadere in un'altra relazione violenta. Anche se il fantasma del mio ex e la sua rabbia sono comunque rimasti con me per tantissimo tempo. Io per prima ero sempre arrabbiata con tutto e tutti. Ora mi sento meglio: sto studiando, mi sono fidanzata, mi sono rifatta una vita. Ma il passato non si cambia e quello che è ingiusto è che anche lui si sia potuto rifare una vita, dopo che ha distrutto la mia. – prosegue la ragazza – Non ha mai pagato per cose che ha fatto a una ragazzina. Lui era più grande, ora ha 31 anni, doveva essere un sostegno, invece è stato solo violenza e paura. Io vado ancora dallo psicologo perché non ho retto bene tutta questa situazione".

"Al primo schiaffo, trovate la forza di andare via"

Pensando alla se stessa di qualche anno fa e alle altre donne che stanno vivendo la sua situazione, Annette dice di non fidarsi delle scuse. "Al primo schiaffo, basta, andate via, fine dei giochi. Non bisogna avere paura e, prima che sia troppo tardi, bisogna trovare la forza di chiamare il 1522. Sembra più facile a dirsi che a farsi ma io l'ho fatto a 19 anni e una persona più grande con altre risorse può e deve farlo prima. Un altro consiglio che penso possa essere utile è questo: se una ragazza si trova ad avere un bimbo con un compagno violento, meglio un figlio in più e un marito di meno, come diceva mia nonna. Oggi parlo di tutto questo in maniera serena, ho trovato la forza perché mi sono detta: ‘Se non parlo io, domani può succedere a qualcun'altra‘".

La ragazza si rivolge anche a parenti e amici delle vittime di violenza: "Se una ragazza ha comportamenti strani, lividi, bisogna chiederle: ‘Va tutto bene?'. Gli uomini abusanti amano il silenzio. Se ci si accorge che qualcosa non va bene, bisogna parlare. E lo stesso vale per i ragazzi: se si trovano in una relazione violenza, devono dirlo. Allo Stato invece chiedo: ‘Dov'è? Perché non ci ascolta?'. Io adesso sono viva, parlo e respiro, ma in questi anni il mio ex sarebbe potuto tornare per uccidermi, sapendo che l'ho denunciato ma che non è stato fatto niente. È terribile pensare che una persona che mi ha massacrato in ogni modo oggi è libera".

Se avete voglia di condividere le vostre testimonianze, Fanpage.it è aperto a voi. Scriveteci a segnalazioni@fanpage.it o cliccando qui. Se sei vittima di stalking o violenza chiama il numero 1522 – gratuito e attivo 24h su 24h. 

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