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“Erik ti prego smettila”, l’audio di Nicoleta Rotaru salvato sul cloud che ha incastrato l’ex per omicidio

Secondo gli inquirenti, l’agonia di Nicoleta Rotaru è durata quasi dieci minuti. Negli audio che hanno portato all’arresto di Erik Zorzi per femminicidio, la donna implora l’uomo di smetterla ma lui replica: “Liberaci dal male, vattene via”. Per la Procura l’uomo l’avrebbe strangolata a letto “implorandola di andarsene, di sbrigarsi, quasi come a dire che la resistenza stava durando anche troppo”.
A cura di Antonio Palma
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"Erik ti prego, smettila" solo le urla di paura e terrore di Nicoleta Rotaru registrate dal suo telefonino e che un anno dopo la sua morte in casa hanno portato all'arresto dell'ex marito per omicidio. Parole inequivocabili per la Procura di Padova che nei giorni scorsi ha chiesto e ottenuto dal Gip l'arresto di Erik Zorzi, lo stesso uomo che la notte tra l'1 e il 2 agosto 2023 chiamò il 118 per dire che la moglie si era chiusa in bagno nella loro casa di Abano Tereme con intenti suicidi.

L'audio è stato estrapolato dal telefono della donna dopo le insistenti richieste degli avvocati della famiglia di origine della 39enne, mamma di due bambine. Il caso infatti inizialmente era stato derubricato a suicidio ma le analisi tecniche sugli account e sul dispositivo della donna hanno portato alla luce una realtà ben più drammatica. Nicoleta Rotaru sarebbe stata uccisa, al culmine dell'ennesimo litigio, dall'ex marito dal quale viveva separata in casa da inizio 2023.

La lite, l'omicidio e il finto suicidio

"Erik ti prego, smettila" urlava la donna che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata strangolata a letto mentre era a pancia in giù, sorpresa da dietro dall'ex coniuge. Una richiesta che, come riporta l'ordinanza di custodia cautelare citata dal Corriere della Sera, l'uomo non solo avrebbe ignorato, continuando a stringere una cinture al collo della donna, ma alla quale avrebbe risposto in maniera atroce, affermando: "Nico Liberaci dal male e vattene via".

Secondo gli inquirenti, quella sera in casa era scoppiata l'ennesima furibonda lite dopo che lei era rincasata dopo essere uscita col nuovo fidanzato che frequentava da poco più di un mese. Lui l'avrebbe aggredita con una sfilza di insulti a cui lei non avrebbe mai risposto pensando che si sarebbe calmato. Poi l'aggressione fisica alle spalle mentre lei era sdraiata a letto. Nicoleta Rotaru sarebbe stata strangolata con la cinta dei pantaloni al collo. Poi l'ex marito Erik Zorzi avrebbe inscenato il suicidio.

Nicoleta Rotaru registrava gli audio di quanto accadeva in casa per paura

Una messa in scena che stava funzionando fino alla scoperta che la 39enne registrava gli audio di quanto accadeva in casa proprio per paura di una aggressione. Proprio uno di quegli audio salvarli nel cloud di Google ha registrato l'omicidio per soffocamento della donna. Una agonia durata quasi dieci minuti, secondo il gip, minuti durante i quali "L’uomo persiste nella sua condotta e addirittura implora la Rotaru di andarsene, di sbrigarsi, quasi come a dire che la resistenza sta durando anche troppo".

"Una volta che la donna ha cessato di respirare vi sono rumori che chiaramente indicano lo spostamento del corpo dal letto all’ingresso nel bagno e l’utilizzo di attrezzi o simili: l’azione dunque continua per inscenare il suicidio” spiega l'ordinanza del Gip, aggiungendo: "Zorzi mette in atto la simulazione del suicidio e agisce con estrema lucidità, la stessa con la quale accoglierà i soccorritori e i carabinieri”.

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