Erica cerca la sua mamma biologica: “Sono nata a Torino nel ’98, vorrei ringraziarla per avermi dato la vita”
"Sono Erica, nata a Torino il 12 marzo 1998 e adottata il 25 aprile dello stesso anno. Sono nata all’ospedale Sant’Anna alle 9.26 del mattino da parto cesareo e mamma che non voleva essere nominata. Cerco i miei genitori biologici per ringraziarli di avermi dato la vita e poter abbracciare la donna che mi ha partorita".
È questo l'appello che Erica Mallardei, 26enne torinese, ha diffuso in rete nel tentativo di trovare i suoi genitori biologici, in particolare, sua madre, la donna che le ha dato la vita. A Fanpage.it ha raccontato la sua storia e ha spiegato le motivazioni che l'hanno spinta a iniziare la ricerca.
"Ho saputo di essere stata adottata da subito. Mia mamma fin da piccola mi diceva: ‘Non sei nata dalla mia pancia, ma dal mio cuore‘. – ha ricordato la ragazza – Avevo anche un libro illustrato che si chiama ‘Ti racconto l'adozione', era fatto apposta per bambini e mia madre me lo leggeva sempre. Non c'è stata un'età esatta, io l'ho sempre saputo".
"Poi, quando ho compiuto 18 anni, ho provato a cercare la mia mamma biologica. Ho fatto l'istanza al tribunale ma è stata rigettata perché non avevo l'età giusta per presentarla", ha aggiunto. In Italia la legge sulle adozioni prevede che un figlio nato da parto in anonimato, non possa accedere alle informazioni relative alla sua nascita prima dei 100 anni di età.
Nel 2013 però una sentenza della Consulta ha ritenuto parzialmente incostituzionale queste disposizioni e aperto uno spiraglio, permettendo ai figli nati da madre segreta di poter presentare, al compimento dei 25 anni, un'istanza presso il Tribunale dei minori di residenza nel caso volessero richiedere informazioni sulle loro origini.
Per questo motivo l'istanza di Erica è stata rigettata all'epoca. Ma la 26enne non vuole arrendersi. "Voglio conoscerla, ho il desiderio di sapere com'è fatta e sapere perché mi ha dato in adozione. Vorrei anche ringraziarla per avermi dato la vita, per aver portato avanti la gravidanza, per non aver fatto una scelta diversa", ha spiegato.
"Sono nata da parto in anonimato, quindi non so nulla. Ho iniziato ad aver questo desiderio quando ero adolescente. Non so perché, ma in quel periodo mi sentivo molto arrabbiata e volevo capire perché fossi stata ‘abbandonata'. Spesso litigavo con i miei e mi davo colpe che non avevo".
"Ho una bella vita e una bella famiglia, ringrazio i miei genitori che mi hanno cresciuta e amata tantissimo. Ma io vorrei conoscere la verità. Loro mi sostengono in questa scelta, anche se sono un po' preoccupati", ha detto ancora la 26enne parlando della mamma e del papà che l'hanno adottata.
"Mi dicono: ‘Se poi la conosci e vuoi andare a vivere con lei? Se ci abbandoni?'. Io rispondo che non succederà mai, perché lei è solo la mia mamma biologica, la donna che mi ha partorita. Però vorrei dirle che le voglio bene, che la ringrazio per il gesto che ha fatto e che non la giudico assolutamente. – ha aggiunto – Voglio soltanto incontrarla, sapere com'è fatta, se ho fratelli o sorelle, se è in salute e se ha bisogno di qualcosa".