Ergastolo per Samuele Caruso: uccise Carmela, la sorella 17enne della sua ex
Ergastolo per Samuele Caruso, il ragazzo palermitano che il 19 ottobre del 2012 uccise a coltellate Carmela Petrucci, una giovane di 17 anni. Il Gup di Palermo Daniela Cardamone ha condannato l’imputato reo confesso dell’omicidio accogliendo la richiesta del pm Caterina Malagoli, che aveva sollecitato il carcere a vita per il giovane assassino. Samuele Caruso uccise la 17enne Carmela e ferì gravemente anche la sua ex fidanzata e sorella della vittima, la 18enne Lucia. La sentenza è stata emessa col rito abbreviato e riconosce alla famiglia Petrucci un risarcimento di 500000 euro. L’imputato, che era presente in aula, è rimasto impassibile alla lettura del verdetto. In aula c’erano anche Lucia Petrucci e i suoi genitori, che dopo la sentenza sono andati via senza fare dichiarazioni. La mamma della vittima era in lacrime. La difesa di Caruso aveva puntato sull’infermità mentale del giovane: nel corso del giudizio abbreviato sono state effettuate due perizie d'ufficio per accertare la sua capacità di intendere e di volere. Un primo esame aveva portato gli esperti nominati dal giudice a ritenere Caruso parzialmente incapace al momento in cui fu commesso il delitto. Un secondo accertamento ha invece escluso questa circostanza.
Samuele Caruso aggredì le sorelle Petrucci nell'androne del condominio in cui abitavano con i genitori. Il suo obiettivo era quello di punire Lucia per aver messo fine alla loro relazione. Le due ragazze stavano rientrando da scuola e Carmela fu colpita per prima a coltellate. Per la 17enne non ci fu nulla da fare, mentre sua sorella Lucia si salvò grazie all’intervento di un vicino che mise in fuga l’assassino. Caruso venne arrestato poche ore dopo dalla polizia in una stazione ferroviaria secondaria. “È stata riconosciuta l'efferatezza di questo crudele omicidio. Il giudice non ha dato nemmeno le attenuanti generiche e ha inflitto una pena adeguata alla brutalità”, ha commentato il pm Malagoli. “Non parliamo di successo, è morta una ragazza e un'altra è rimasta orfana della sorella. La famiglia ritiene che sia una sentenza giusta per l'efferatezza del delitto e per i motivi abietti e futili che lo hanno accompagnato”, ha invece commentato l'avvocato Marina Cassarà, legale di parte civile della famiglia Petrucci.