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Ereditiera scomparsa, l’auto dell’ex marito ripresa dalle telecamere in Italia: l’ipotesi dei complici

Sono state sospese momentaneamente le ricerche nel Vicentino dell’ereditiera Ana Maria Henao, la 40enne scomparsa a febbraio a Madrid. L’ex marito David Knezevich è in carcere a Miami con l’accusa di omicidio. L’ipotesi è che a Cogollo del Cengio, dove il gps dell’auto presa a noleggio da Knezevich è stato tracciato e dove il mezzo è stato ripreso da telecamere di sorveglianza, l’uomo abbia avuto dei complici.
A cura di Eleonora Panseri
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Sono state sospese, ma solo momentaneamente, le ricerche nel Vicentino di Ana Maria Henao, l'ereditiera 40enne di origini colombiane scomparsa il 2 febbraio a Madrid.

Gli investigatori sono convinti che la donna sia stata uccisa e fatta sparire dall'ex marito David Knezevich, attualmente in carcere a Miami. E che la zona di Cogollo del Cengio possa avere un ruolo nel caso. Già nei prossimi giorni, come riporta Il Corriere del Veneto, le autorità spagnole e l’Fbi potrebbero tornare nei prossimi giorni in Italia per continuare a cercare il corpo della donna, che non è stato ancora ritrovato.

A Cogollo infatti è stato rintracciato il gps di un'auto che Knezevich aveva preso a noleggio e il mezzo dell’uomo pare sia stato anche ripreso nelle immagini di videosorveglianza del comune. Gli investigatori spagnoli e statunitensi ipotizzano anche l'esistenza di possibili complici che gli abbiano indicato un luogo adatto per liberarsi del corpo della donna.

Intanto, secondo quanto riferito da Adam Ingber, l'avvocato del fratello e della mamma di Ana Maria Henao, Knezevich starebbe cercando di farsi rilasciare. Il giudice negli Usa a breve dovrà pronunciarsi sulla terza istanza di rilascio.

Secondo l'accusa, il 36enne avrebbe ucciso l’ex moglie il 2 febbraio, l'avrebbe nascosta in una valigia e avrebbe fatto sparire il corpo lungo il tragitto di rientro in Serbia. Il 29 gennaio infatti avrebbe noleggiato un’auto a Belgrado e tre giorni dopo avrebbe raggiunto di nascosto la donna Madrid.

La notte precedente la scomparsa di Ana Maria, avrebbe rubato la targa a un’altra auto per nascondere quella del mezzo a noleggio. Sarebbe stato visto inoltre acquistare uno spray con cui avrebbe occultato le telecamere di casa dell’ex moglie, una giacca ed un casco che avrebbe indossato per non farsi riconoscere, mentre entrava a casa della 40enne con una valigia.

Per gli investigatori il movente sarebbe quello economico. Il patrimonio multimilionario della coppia, infatti, rischiava di disperdersi dopo il divorzio.  Ma, secondo quanto sostiene la difesa dell’indagato, mancherebbero alcuni elementi che confermerebbero questa ricostruzione.

Come il sangue nell’appartamento della presunta vittima e le immagini delle telecamere che avrebbero dovuto immortalare il 36enne con la valigia in cui avrebbe rinchiuso la donna. Al momento le ricerche degli agenti della squadra mobile di Vicenza, della polizia scientifica, del gruppo di investigatori madrileni con la supervisione dell’Fbi e dei vigili del fuoco non hanno ancora portato a nulla.

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