Erano andati a duemila metri coi sandali di gomma: salvati dal soccorso alpino
"Indossare calzature da trekking adeguate". È una delle prime raccomandazione rivolte a chi si appresta ad effettuare una passeggiata sui sentieri di montagna. Eppure questa elementare regola è stata ignorata da un gruppo di giovani escursionisti (due uomini e due donne dai venti ai trent'anni) che ieri, intorno alle 18 e 30, hanno lanciato l'allarme chiedendo l'intervento del Soccorso Alpino. I quattro, tutti padovani, erano infatti rimasti bloccati lungo un sentiero, sui fianchi del monte Rua, a causa di una frana; le calzature che indossavano non permettevano loro di proseguire nell'escursione e con il passare delle ore il timore di rimanere in alta quota anche di notte li ha spinti a chiedere aiuto.
Dopo la chiamata al 118, l'intervento dei tecnici è stato tempestivo. I soccorritori della stazione di Forni di Sopra si sono portati in zona insieme all'elicottero, per provvedere al recupero di quattro giovani, tutti bloccati a 2.000 metri di quota in un tratto franato, peraltro con ai piedi dei semplici sandali di gomma del tutto inadatti al terreno su cui si trovavano.
Il gruppo, composto da due ragazzi e due ragazze con un cane di taglia media, era partito la mattina dal rifugio Pussa, in Val Settimana, con la volontà di fare un itinerario ad anello. Arrivati a quota 2.000 metri, i quattro non riuscivano più a proseguire lungo un tratto franato a causa delle calzature che scivolavano sui sassi. Vista la tarda ora, gli escursionisti non sarebbero comunque riusciti a tornare indietro; così, hanno saggiamente deciso di allertare il soccorso alpino. L'elisoccorso ha sbarcato sul posto personale sanitario e tecnici, per poi recuperare i quattro giovani e il cane con il verricello. Il gruppo è stato accompagnato a Forni di Sopra, da dove sono poi i quattro rientrati autonomamente.