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Era nato vivo il neonato trovato senza vita in un giardino a Parma: cosa è emerso dall’autopsia

Il bambino abbandonato nel giardino di una villa a Vignale di Traversetolo il 9 agosto scorso era nato vivo. È quanto ha stabilito l’autopsia effettuata nell’Istituto di medicina legale di Parma. Le indagini sono condotte nel massimo riserbo dai carabinieri.
A cura di Susanna Picone
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Immagine di repertorio
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Il neonato che il 9 agosto scorso è stato trovato morto nei giardini di una villa a Vignale di Traversetolo, nel Parmense, era nato vivo. Lo ha stabilito l’autopsia effettuata nei giorni scorsi presso l'Istituto di medicina legale di Parma. La madre è stata identificata qualche settimana dopo il ritrovamento del piccolo: si tratta di una ragazza di ventidue anni del posto, cosa l’abbia potuta spingere a fare un gesto del genere ancora non è chiaro.

Come scrive la Gazzetta di Parma, si sa anche chi è il padre del bambino: un coetaneo della giovane. L’esame autoptico dovrebbe delineare quale strada intraprendere dagli inquirenti fra le diverse ipotesi di reato: infanticidio e occultamento di cadavere, anche se non è da escludere l’accusa di omicidio. Le indagini sono coordinate dal pm Francesca Arienti e portate avanti dai carabinieri. Massimo riservo da parte della Procura sul caso.

La madre del piccolo, stando a quanto emerso nelle scorse settimane, è stata individuata dagli inquirenti grazie ai test del Dna effettuati contestualmente ai tanti sopralluoghi degli specialisti del Ris nell’area del ritrovamento del piccolo: aveva partorito poco prima del ritrovamento del bimbo senza vita. Poi, dopo aver partorito, la ragazza sarebbe partita per un viaggio con la famiglia.

A ritrovare nel giardinetto il neonato, con ancora il cordone ombelicale attaccato, era stato un uomo che abita in una casa vicina. La scelta del luogo dove il piccolo è stato abbandonato è un altro elemento in attesa di chiarimento e soprattutto va ancora chiarito se la ragazza ha partorito e abbandonato il figlio tutto da sola o se ha avuto l’aiuto di altre persone.

"Chi fosse in possesso di elementi utili ad agevolare le ricerche – l'appello che aveva lanciato dopo il ritrovamento del neonato la procura parmigiana – potrà rivolgersi ai Carabinieri delegati per le indagini".

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