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Era contrario a trans e coppie gay: Papa Francesco licenzia vescovo statunitense

Papa Francesco ha sollevato dal governo pastorale della diocesi di Tyler, negli Stati Uniti, monsignor Joseph E. Strickland, personaggio di spicco dell’ala conservatrice della Chiesa Cattolica.
A cura di Davide Falcioni
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Papa Francesco ha sollevato dal governo pastorale della diocesi di Tyler, negli Stati Uniti, monsignor Joseph E. Strickland, 65 anni, e ha nominato il vescovo di Austin, monsignor Joe Vásquez, come amministratore apostolico della diocesi resasi vacante. La decisione è giunta dopo la visita apostolica disposta dal Papa nel giugno scorso nella diocesi di Tyler e affidata a due vescovi statunitensi.

Il cardinale Daniel Nicholas DiNardo, arcivescovo metropolita di Galveston-Houston, ha diramato una nota in cui osserva che i presuli che hanno effettuato la visita, il vescovo di Camden, monsignor Dennis Sullivan, e il vescovo emerito di Tucson, monsignor Gerald Kicanas, “hanno svolto un'indagine esaustiva su tutti gli aspetti del governo e della guida della diocesi di Tyler da parte del suo ordinario, il vescovo Joseph Strickland”. “Come risultato della visita – prosegue la nota – è stata fatta la raccomandazione al Santo Padre che la continuazione dell'incarico del vescovo Strickland non era possibile. Dopo mesi di attenta considerazione da parte del Dicastero per i Vescovi e del Santo Padre, si è giunti alla decisione di chiedere le dimissioni del vescovo Strickland. Dopo aver ricevuto tale richiesta, il 9 novembre 2023 il vescovo Strickland ha rifiutato di dimettersi dall'incarico”. Di qui la decisione del Papa di sollevare dall’incarico il presule.

Joseph E. Strickland
Joseph E. Strickland

Monsignor Strickland è un personaggio di spicco in un ramo del cattolicesimo statunitense che si oppone alle riforme del Papa. La sua rimozione arriva dopo che Francesco aveva parlato di “arretratezza” riferendosi ad alcuni leader della Chiesa cattolica statunitense. Nel corso degli ultimi anni Strickland ha lanciato una serie di attacchi ai tentativi di Bergoglio di aggiornare la posizione della Chiesa su importanti questioni sociali, compresi temi come l'aborto, i diritti dei transgender e il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Lo scorso luglio il vescovo aveva avvertito che molte "verità fondamentali" dell’insegnamento cattolico erano state messe in discussione dal Papa, accusato persino di aver minati  il matrimonio “come istituito da Dio” essendo solo tra un uomo e una donna. Il vescovo aveva definito inoltre "disordinati" i tentativi di coloro che "rifiutano la loro innegabile identità biologica data da Dio". In una lettera aveva inoltre suggerito che i tentativi di cambiare “ciò che non può essere cambiato” avrebbero portato a uno scisma irrevocabile nella Chiesa.

Il licenziamento del vescovo americano segue i significativi tentativi compiuti dal Papa di rendere la Chiesa più progressista. Giovedì il Vaticano ha annunciato che le persone transgender possono essere battezzate nella Chiesa cattolica, purché ciò non causi scandalo o “confusione”. In ottobre Bergoglio aveva suggerito che la Chiesa sarebbe stata aperta a benedire le coppie dello stesso sesso, dicendo a un gruppo di cardinali che "non possiamo essere giudici che si limitano a negare, rifiutare ed escludere".

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