Equitalia: bomba nascosta in un videogioco
Il direttore di Equitalia, Marco Cuccagna, ha riferito maggiori dettagli circa l’esplosione del pacco bomba avvenuta venerdì scorso. Si trattava di un pacco di limitate dimensioni, e l’ordigno era nascosto in una scatola per videogiochi. Anche da chiuso il plico sembrava una sorta di regalo di Natale in anticipo, ma, non appena aperto, il boato ha scatenato il panico, causando l’immediata perdita dell’udito al dg. Trasportato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, Cuccagna ha subìto due interventi, uno alla mano, uno agli occhi. Entrambe le operazioni sono riuscite bene, nonostante la perdita di una falange: “Le funzionalità della mano torneranno stabili al 95%”, ha dichiarato ieri sera al Tg5. Ancora alta la preoccupazione, sia per altri possibili ordigni, sia per il futuro di Equitalia. Riferendosi alla campagna diffamatoria contro Equitalia, Cuccagna ha affermato: “Ho rischiato di morire, sono sconvolto”.
Allerta per domani
Gli inquirenti, intanto, seguono la pista anarchica, soprattutto per il volantino ritrovato nei plichi esplosivi inviati a Francoforte e a Roma: entrambi riportavano la firma Fai, Federazione Anarchica Informale. Nel messaggio si legge un’invettiva contro le banche e le “sanguisughe”, e si specifica che “tre pacchi bomba sono adesso in viaggio” contro determinati obiettivi. Ricevuti i primi due, ci si concentra su un terzo ordigno, che potrebbe giacere anche in qualche ufficio postale d’Italia. In concomitanza con la festività dell’Immacolata, l’otto dicembre, e il relativo ponte, gli uffici postali non hanno smistato tutta la posta, per cui la giornata di domani è cruciale per il terzo ordigno. Alta è l’attenzione per destinazioni cosiddette sensibili come carceri, commissariati e caserme, ma anche ambasciate. Proprio allo scorso periodo natalizio, infatti, risale l’invio di tre pacchi bomba alle ambasciate di Svizzera, Cile e Grecia. Proprio come in questo caso, a ridosso di un ponte natalizio, il terzo pacco arrivò solo giorni dopo, il 27 dicembre.