Enzo Gragnaniello: “Napoli è una Gramigna”
"Enzo, Napoli come sta?". Chiederlo a lui è un po' come chiederlo al tufo delle mura antiche, che tutto assorbe e tutto guarda. A Fanpage Town, Enzo Gragnaniello ci risponde con orgoglio e malinconia: "E' un momento duro, ma Napoli sai cos'è? E' una Gramigna, quella che tu la strappi e subito ricresce, e alla fine resta sempre dov'è". Trent'anni di carriera alle spalle, lavori entrati di forza nel patrimonio della canzone italiana, da Cu'mme con Roberto Murolo e Mia Martini ad Alberi con Ornella Vanoni, Enzo Gragnaniello continua a proporsi per quello che è sempre stato, un artista nudo e crudo, essenziale e poetico, sempre alla ricerca della verità, una verità d'intenti e dell'anima. Il suo ultimo album Radice, dal quale ha estratto per noi il singolo Vasame, è come un grande bancone dove tutti i pezzi sono messi lì, senza fronzoli, e a disposizione di tutti. E' un disco che non può mancare nei vostri scaffali perché pregno di tutta la filosofia dell'artista che, invecchiando come il buon vino, appare sempre più come un John Lee Hooker bianco.
"Murolo un amico, Mia una grande cuoca". Quando Enzo ci parla dei suoi "due amici", il grande Roberto Murolo e l'eterna Mia Martini, le sue parole pervadono lo studio di una inaspettata sensazione di benessere. Quel terzetto che incantò l'Italia nel 1991, quando con la sua Cu'mme (suonata per noi in apertura di clip) fecero fare l'ennesimo giro del mondo alla canzone napoletana, è stata, e in verità appare tuttora, la seconda famiglia di Enzo:
Roberto Murolo, un amico prima che un maestro, rispettava le canzoni. Le trasformava in canto, era nobiltà, quasi un rito religioso.
Quando si tocca il discorso della vita tormentata di Mia Martini, Enzo non ha dubbi:
Stiamo parlando di un artista dalla sensibilità unica e di quanto è successo non ci sono colpe, penso sempre che è stata importante nel mondo dello spettacolo, fatto di apparenza, fatto di ego. Lei era invece un'artista completamente diversa, un esempio. E poi Mia era una grande cuoca, cucinava benissimo, era una donna che amava molto la famiglia
"I napoletani hanno dimenticato". Più che un rimprovero è stato un invito quello che Enzo Gragnaniello ha rivolto ai suoi concittadini, in un momento così complicato, tra i fatti di cronaca tristemente noti a tutti e le emergenze continue. L'erba cattiva è il pezzo che rispecchia la sua Napoli, quella vera. Quella che i napoletani, come dice lui, "hanno dimenticato perché disturbati da troppe interferenze", quella che però alla fine riesce sempre a stupire con un ultimo grande colpo di reni.
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