Entrano in villa per gioco e trovano coniugi mummificati: “Il corpo c’era ma né pelle né ossa, solo capelli”

“La visione più agghiacciante della mia vita” così uno dei ragazzi che hanno scoperto i corpi dei coniugi mummificati nella loro casa tra i comuni di Verona e Negrar ha raccontato la terrificante scena che si sono trovati davanti nel marzo scorso. I due giovani appassionati di urban explorer stavano facendo un tour in quella che ritenevano una casa abbandonata quando si sono imbattuti nei cadaveri in avanzato stato di decomposizione di Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola, coniugi di 75 e 76 anni che lì si erano ritirati a vita privata.
“Mi addormento senza difficoltà ma nel cuore della notte mi sveglio e rivedo la signora sulla poltrona” ha raccontato uno di loro nell’intervista al canale YouTube «Urbex Squad». La prima cosa che hanno notato dall’esterno, guardando attraverso le finestre, è stata proprio la donna in poltrona ormai morta senza però riuscire a capire che fosse un cadavere: “Sembrava quasi la figura di un cane”.
I due ci sono ritornati più volte decidendo infine di entrare il 15 marzo scorso, anche se sospettavano potesse esserci qualcosa di strano visto che le auto erano in garage e fuori la corrispondenza si era accumulata. “Siamo entrati da una porta finestra. Dentro la casa tutto era perfetto ma pieno di ragnatele, e di mosche, ovunque. Abbiamo subito pensato che, lì dentro, non si muoveva nulla da mesi” hanno spiegato.
Dentro “l'aria si è fatta irrespirabile. Avevamo le mascherine ma facevamo fatica a stare dentro la casa. E man mano che andavamo avanti nel corridoio, l'odore si faceva ancora più intenso. A un certo punto io ho fatto luce in fondo al corridoio e lì ho avuto la visione più agghiacciante della mia vita: il corpo di lui in camera da letto, a pancia in giù, sul pavimento” ha raccontato uno dei giovani, aggiungendo: “le scarpe erano vicino al letto”.
Per questo sono usciti a prendere aria, rientrando poi dal piano terra. Qui però “l'odore era molto più forte. Lì c'era la sagoma sulla poltrona, mummificata, avvolta ancora nell'abito per stare in casa: era irriconoscibile, c'era il corpo ma non vedevi né lo scheletro né la pelle, solo i capelli” hanno rivelato descrivendo l’agghiacciante scena.
A quel punto hanno chiamato la polizia rivelando l’accaduto. "Non abbiamo toccato niente, ma eravamo sconvolti e quando ci siamo ripresi abbiamo deciso di avvisare la polizia. In prima battuta eravamo preoccupati e magari un'altra persona avrebbe fatto finta di niente. Noi abbiamo chiamato la polizia per senso civico. Sono stati gentilissimi, molto comprensivi e ci hanno ringraziato, dicendoci ‘chissà quando li avremmo trovati’ ”.