Entra al pronto soccorso di Cittadella con un coltello e aggredisce medici e carabinieri: fermato col taser
Ha fatto irruzione al pronto soccorso di Cittadella armato di coltello e ha aggredito lo staff sanitario e alcuni carabinieri. Per questo motivo un 35enne è stato arrestato, oggi sabato 2 novembre. L'uomo, italiano, pare non fosse né ricoverato, né in cura all'ospedale padovano. Alcuni cittadini si erano già allarmati dopo averlo visto con una lama di 30 centimetri tra le mani per le vie del centro.
A quel punto sono state chiamate le forze dell'ordine. Poco dopo, è avvenuta la violenza in ospedale. Prima è salito al Servizio di salute mentale facendo vari danni, poi è sceso al Pronto soccorso, aggredendo il personale medico. I militari dell'Arma sono stati costretti ad usare il taser per neutralizzarlo, dopo che aveva aggredito anche due carabinieri intervenuti. Il 35enne era in un chiaro stato di alterazione psichica.
"L'aggressione avvenuta questa mattina all'ospedale di Cittadella è un episodio di una gravità inaudita. È inconcepibile che un luogo di cura e di soccorso, come il Pronto Soccorso, sia trasformato in uno scenario di violenza". Sono le parole del Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, su quanto avvenuto.
Lo stesso governatore ha chiarito che i feriti sono un medico, un infermiere e i due carabinieri intervenuti per fermare l'aggressore. "Esprimo la mia totale e ferma condanna per quanto accaduto e tutta la mia solidarietà alle persone ferite, in particolare agli operatori sanitari e ai carabinieri intervenuti per proteggere vite umane – Ha aggiunto – . Attaccare chi si dedica alla cura del prossimo, spesso in situazioni di emergenza e difficoltà, è un atto ignobile e vergognoso".
Le forze l'ordine stanno indagando sull'accaduto, e la zona è stata immediatamente posta sotto sequestro. "Chiedo che sia fatta piena chiarezza al più presto, e ritengo urgente una revisione normativa che introduca aggravanti specifiche per le aggressioni contro il personale sanitario – ha detto ancora Zaia -. Gli episodi di violenza nei confronti di chi lavora in corsia, in particolare nei Pronto Soccorso, sono ormai all'ordine del giorno e rappresentano un inaccettabile rischio per chi dedica la propria vita a salvare quelle degli altri. Non possiamo più accettare che i nostri operatori siano costretti a lavorare in un clima di paura e insicurezza".