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Enologo annegato nel vino, aveva salvato l’amico che si era sentito male in cantina: lui è morto

L’amico 31enne di Marco Bettollini è caduto in una cisterna con autoclave a San Polo di Piave dopo aver esalato i fumi del mosto: Bettollini per salvarlo è rimasto intossicato e da quella vasca non è più uscito.
A cura di Biagio Chiariello
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Quando ha visto il collega svenire per le esalazioni, non ci ha pensato su un momento e ha provato a salvarlo, cadendo all'interno dell'autoclave. È morto così Marco Bettollini, enologo 46enne di Bassano del Grappa, vittima di un tragico incidente ieri all'interno dell’azienda vitivinicola Ca' di Rajo di via del Carmine in zona Rai a San Polo di Piave. L'amico 31enne è  ricoverato all’ospedale di Treviso: le sue condizioni sono gravissime.

La procura aprirà un fascicolo d’inchiesta, partendo dalla ricostruzione del nucleo Spisal di Treviso. Stando alle prime informazioni, i due ieri intorno alle 14 erano impegnati nelle operazioni di pulizia e manutenzione di un silos. Il primo ad entrare nella cisterna è stato il 31enne capocantina, svenuto pochi istanti dopo a causa delle esalazioni del mosto e alla mancanza di ossigeno.

Bettollini non vedendolo uscire, è entrato dentro per controllare cosa stesse succedendo. Pare che i due siano entrati nella cisterna senza il respiratore e di conseguenza, avrebbero respirato esalazioni gassose che questa conteneva. Il 46enne è così caduto a faccia in giù verso il fondo della vasca. Pochi centimetri di mosto si sono così trasformati in una trappola mortale. Bettollini da quella cisterna non è più uscito. Prima però sarebbe riuscito a portare fuori il collega, salvandogli di fatto la vita.

Nel frattempo gli altri colleghi e il titolare di Ca’ di Rajo, Simone Cecchetto, sono intervenuti e hanno lanciato l’allarme al 118. La drammatica scena è stata registrata da una telecamera di videosorveglianza e il video è stato acquisito e sarà consegnato agli inquirenti.

Siamo stravolti dal dolore, per noi sono due fratelli, due figli. I miei pensieri vanno solo a questi ragazzi che sono cresciuti con noi, e alle loro famiglie. Preghiamo per perché Alberto si riprenda il prima possibile" ha detto Cecchetto.

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