Enna, l’autopsia alimenta il giallo della 15enne trovata impiccata: “Modalità di suicidio anomale”
Modalità di suicidio “anomale”. È quanto emergerebbe dai primi risultati dell’autopsia sulla ragazza di 15 anni trovata impiccata a un albero del giardino di casa a Piazza Armerina, nella provincia di Enna.
"Gli accertamenti da fare sono delicati e complessi", aveva dichiarato dopo l'autopsia il patologo legale Giuseppe Bulla, consulente di parte nominato dalla famiglia della quindicenne.
Stando a quanto trapela la giovane aveva collo, addome e piedi legati con una corda dell’altalena. Sul cadavere della ragazza i segni delle corde, poi slacciate da sua madre nel tentativo di soccorrerla. Emergerebbe anche che la 15enne aveva le mani libere, l'osso cervicale non era spezzato e le scarpe erano pulite, nonostante l’albero si trovi in mezzo al terreno.
Tutti elementi che, appunto, spingono gli inquirenti a definire "anomale" le modalità del suicidio. Sin dall’inizio di questa storia a più riprese la madre e la sorella della 15enne avevano lanciato appelli per fare chiarezza sulla morte della ragazza.
Le parenti della ragazza hanno sostenuto di non spiegarsi come la 15enne possa essersi impiccarsi in circa 45 minuti, il tempo trascorso a casa senza la madre. Un lasso di tempo breve, durante il quale la ragazza era entrata in casa, rovistato in camera, poi sarebbe uscita in giardino, avrebbe realizzato un cappio e si sarebbe impiccata.
Intanto, la Procura dei Minori di Caltanissetta ha disposto il sequestro dei telefonini di 8 ragazzi, tra conoscenti e compagni di scuola della vittima. L’indagine è per istigazione al suicidio: si ipotizza c'è quella che dietro al drammatico gesto della 15enne potrebbe stato esserci il timore che venissero diffuse sue foto private.
È emerso, inoltre, che la compagna che la mattina della morte aveva avuto con la vittima una violenta lite, avrebbe coinvolto nella discussione il suo ex ragazzo, accusato di aver avuto un rapporto con la 15enne. Lui avrebbe ammesso tutto sostenendo di essere stato ubriaco.
"Mi rivolgo ai più giovani, agli amici, ai compagni. Chi sa qualcosa parli", l'appello lanciato nei giorni scorsi dal Procuratore dei minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino, che coordina l'indagine sul suicidio della studentessa di Piazza Armerina. Il Procuratore ha spiegato che sono stati ascoltati già molti ragazzi e ha chiesto a chiunque possa conoscere dettagli sulla vicenda di farsi avanti.