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Eni chiede un risarcimento di 25 milioni a Milena Gabanelli

Si tratta di una citazione nel merito dell’inchiesta portata avanti da Report nella quale Paolo Mondani si occupò di indagare sul sistema interno dell’azienda, in grossa parte di proprietà dello stato. La giornalista si sfoga in un’intervista con Sergio Rizzo.
A cura di Andrea Parrella
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E' in un'intervista rilasciata a Sergio Rizzo per il Corriere della sera che Milena Gabanelli, conduttrice di Rsport, annuncia la citazione giunta da parte di Eni, nella quale si chiederebbe alla responsabile un risarcimento di 25 milioni di euro per la puntata realizzata dal noto programma proprio sull'azienda a maggioranza di proprietà dello stato. Nell'intervista la giornalista, che nelle fasi più concitate della scorsa settimana era anche stata individuata dalla stampa come candidata per un ruolo in un'eventuale formazione di governo, quasi non crede a quanto scritto in quel fascicolo enorme che le è giunto, nel quale Eni fa capire quali siano le pretese.

La puntata "incriminata" faceva riferimento ad un'inchiesta su Eni e il tentativo da parte di Paolo Mondani, di arrivare a capire per quale motivo, in Italia, il costo dell'energia, fosse così alto. Si occupava della gestione Scaroni, della questione tangenti, di un modus operandi che non pareva essere cambiato molto rispetto a quello su cui era crollata la prima repubblica. E Milena Gabanelli stessa, pur precisando che da persona onesta pretende di essere punita nel caso dovesse commettere errori, ricorda che Scaroni, in occasione dell'inchiesta effettuata da Report rifiutò qualsiasi tipo di contatto e confronto con la squadra d'inchiesta, rispondendo che avrebbe partecipato solo ad un talk show in diretta. Si sa, come la stessa Gabanelli ricorda, che in tutto il mondo le inchieste non vengano fatte in diretta e richiedano mesi e mesi di lavoro.

Ricorda dunque quanto fu difficile riuscire a mettere in piedi quel reportage, non avendo alcuna manifestazione da parte dell'azienda. Ecco uno dei passaggi dell'intervista, che si può trovare sul Corriere.it: Visto che io e Paolo Mondani (l'autore del servizio, ndr ) siamo stati accusati di aver danneggiato l'immagine dell'azienda – afferma Milena Gabanelli –  mi chiedo: è normale che una compagnia indagata insieme al suo amministratore delegato per corruzione relativamente ai 197 milioni di tangenti pagati in Algeria, un'azienda che ha patteggiato nel 2012 con la Sec e il dipartimento della giustizia americana 365 milioni per corruzione, e questo sì lede l'immagine di un'impresa controllata dallo Stato, voglia trascinare in tribunale la tivù pubblica per aver raccontato fatti sui quali nessuno dei vertici ha voluto accettare un confronto?

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