Chissà quale goccia di intelligenza e fantasia riesce a lubrificare il coraggio di spingersi lì dove non aveva mai osato nessuno e chissà che respiro serve per farlo sapendo di avere tra le mani una bambina di due anni (e i suoi genitori) che confidano in una vita possibile staccandosi dal tubo che é stato da sempre l'insostituibile pezzo di un corpo da aggiustare. Emilio Merlini, direttore di Urologia Pediatrica dell'ospedale Regina Margherita di Torino, ha operato con successo per la prima volta al mondo sostituendo l'uretere con l'appendice a una bimba di due anni e mezzo nata con un rene solo, per di più affetto da una rara anomalia congenita e mi viene da pensare a quel respiro che gli ha tenuto la mano così ferma. E che ha restituito a quella bimba la normalità di una pipì.
Se c'è un "eroe del giorno", oggi, da mettere in pagina è il dottor Merlini e l'esempio della sua professionalità. Professionalità però nel senso più antico, con quel significato che sembra ci siamo persi per strada: essere professionisti nel senso di professare i propri valori nel proprio mestiere. Quello stesso senso di libertà che spingeva Primo Levi a scrivere: «amare il proprio lavoro costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra.» Perché questa operazione non è solo scienza e medicina ma c'è dentro il cuore di chi apre la porta a ciò che era impossibile fino a quel momento.
Emilio Merlini ha sottolineato "il supporto e la fiducia dei genitori, verso di me e tutta la mia equipe, con cui ho seguito la bambina nel post-operatorio, dopo avere eseguito personalmente l'intervento", dicendo alla stampa "Non c'è soddisfazione solo per l'intervento, ma anche per la collaborazione e la grande empatia coi genitori della bambina, molto felici del risultato. L'atteggiamento è fondamentale in questi casi, aiuta molto". E nelle sue parole c'è l'umanità di chi sa bene che la cura è qualcosa di infinitamente più grande di una sutura applicata regolare o di una lavoro fatto a regola d'arte.
C'è dentro tutto: la coscienza oltre alla scienza, la capacità di inventarsi una soluzione oltre che scovarla e un futuro inaspettato per chi non osava sperare tanta bellezza. Scriveva Ippocrate: "La vita è breve, l'arte vasta, l'occasione istantanea, l'esperimento malcerto, il giudizio difficile. Al medico tocca far si che non solo egli stesso adempia quanto è necessario, ma anche il malato, gli assistenti, le circostanze esterne." Il dottor Merlini è stato il direttore d'orchestra di una sinfonia di cui non ci possiamo permettere di non essergliene grati.