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Emilio Fede, convalidato l’arresto senza misura cautelare: torna a casa

Il Gip di Napoli Fabio Provvisier ha ritenuto valido l’arresto nei confronti di Fede ma non ha emesso nei suoi confronti alcuna misura cautelare dichiarandosi territorialmente incompetente. Gli atti sono stati quindi inviati al Tribunale di Milano per ulteriori decisioni in merito. Fede dunque resta libero ma con l’obbligo di fare immediatamente ritorno in Lombardia dove era detenuto ai domiciliari.
A cura di Antonio Palma
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Convalidato l'arresto per Emilio Fede, l'ex direttore del Tg4 arrestato nelle scorse ore dai carabinieri per evasione dalla detenzione domiciliare mentre cenava con la moglie in un ristorante sul lungomare di Napoli. Il Gip di Napoli Fabio Provvisier ha ritenuto valido l'arresto nei confronti di Fede ma non ha emesso nei suoi confronti alcuna misura cautelare dichiarandosi territorialmente incompetente. Gli atti sono stati quindi inviati al Tribunale di Milano per ulteriori decisioni in merito. L'ex direttore del Tg4, difeso dall'avvocato Gennaro Demetrio Paipais delegato dall'avvocato milanese Salvatore Pino, resta dunque agli arresti domiciliari in casa sua in esecuzione della precedente pena che sta scontando per il caso Ruby bis.

A richiedere il rinvio degli atti a Milano per incompetenza territoriale sono stati gli stessi legali di Fede nel corso dell'udienza di convalida in Tribunale a cui il giornalista ha rinunciato a presenziare. Emilio Fede dunque resta libero ma con l'obbligo di fare immediatamente ritorno in Lombardia dove era detenuto ai domiciliari. Fede era stato avvicinato dai carabinieri in borghese lunedì sera mentre era a cena con la consorte, Diana De Feo, per festeggiare il suo ottantanovesimo compleanno che sarebbe caduto alla mezzanotte. I militari lo avevano invitato a tornare in albergo dove alloggiava confermandogli l'accusa di evasione.

"Sottoposto alla misura della detenzione domiciliare in Segrate (MI) non solo si allontanava dalla propria abitazione senza alcuna autorizzazione specifica, ma si allontanava dalla stessa giungendo addirittura sino a Napoli dove veniva arrestato in flagranza mentre cenava in un noto ristorante del lungo mare" – scrive il giudice nelle motivazioni che però aggiunge: "Vista l'ordinanza del 9 ottobre 2019 emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Milano che testualmente, fra le prescrizioni, autorizza da subito, quindi dal mese di ottobre 2019, Fede a lasciare il proprio domicilio per le ragioni ivi meglio specificate, e se a ciò si aggiunge che lui, in qualità di uomo intelligente e furbo, ha fin da subito dichiarato spontaneamente che era a Napoli per motivi di cura, allora questa circostanza, unitamente all'età e al fatto che oggi è il suo compleanno, affievoliscono notevolmente il fuoco del dolo dell'evasione". "Ed invero – continua il Gip – in ragione dell'avanzata età dell'indagato e da quanto dichiarato dallo stesso al momento dell'arresto, è verosimile che egli, pur essendo a conoscenza della propria condizione di detenuto, si sia allontanato dalla propria abitazione nella erronea convinzione di potersi recare senza autorizzazione in altri luoghi per ragioni di cura e , nell'occasione, far visita alla moglie e con la stessa festeggiare il suo compleanno". Il gip ha spiegato poi l'incompetenza territoriale ricordando che "il fatto è stato commesso in Segrate (Milano) e solo accertato a Napoli"

Fede dal suo canto ha ribadito che aveva comunicato ai giudici meneghini il suo allontanamento ma secondo l'accusa, sostenuta dal pm Gloria Sanseverino, l'ex direttore del Tg4 sarebbe evaso si domiciliari ai quali ancora era ristretto in quanto non era mai arrivata l'autorizzazione al viaggio da parte del magistrato di Sorveglianza di Milano. In Pratica, pur avendo chiesto l’autorizzazione al giudice e informato i carabinieri, non avrebbe atteso il via libera prima di partire per Napoli. Da qui l'arresto descritto da Fede come "terrorizzante". "Mi sono venuti ad arrestare per evasione perché non ho atteso le disposizioni per i servizi sociali. In un ristorante si sono presentati un capitano dei carabinieri, peraltro gentilissimo, con tre militari, come fossi il peggiore dei delinquenti" ha dichiarato.

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