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Emilio Fede condannato a 2 anni e 3 mesi per le false foto hot dei vertici Mediaset

È la seconda condanna per l’ex direttore del Tg4 in pochi giorni. Questa volta l’accusa era di estorsione ai danni dei vertici Mediaset poi riqualificato in tentata estorsione per avere un accordo di uscita più vantaggioso dopo il licenziamento.
A cura di Antonio Palma
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A pochi giorni dalla condanna per concorso in bancarotta per il fallimento dell'azienda di Lele Mora nel caso dell'appropriazione degli aiuti elargiti da Berlusconi, per Emilio Fede arriva una seconda condanna penale a 2 anni e 3 mesi di carcere. Questa volta l'ex direttore del Tg4 era sul banco degli imputati per la vicenda di alcuni falsi fotomontaggi ‘hot' che, secondo l' accusa, avrebbe fatto confezionare per ricattare i vertici di Mediaset quando venne licenziato nel 2012. Durante la requisitoria il pm Silvia Perrucci, che sosteneva l'accusa, aveva chiesto per lui 4 anni e 9 mesi, ma il giudice della sesta sezione penale del Tribunale di Milano, pur confermando la condanna, ha stabilito una pena più lieve per Fede.

Il giudice infatti ha confermato un'imputazione di tentata estorsione, ha riqualificato in tentata estorsione un'ipotesi di estorsione e ha riqualificato un'accusa di violenza privata in quella più lieve di minacce. Secondo la ricostruzione della magistratura milanese, il giornalista avrebbe dato mandato a Gaetano Ferri, suo ex personal trainer e già condannato in appello per questa vicenda, e ad altre due persone di creare finti fotomontaggi hot che ritraevano il direttore dell'informazione di Mediaset, Mauro Crippa, e il presidente dell'azienda Fedele Confalonieri con lo scopo di ricattarli e avere in sostanza un accordo di uscita più vantaggioso . Con la minaccia di pubblicare le foto, sempre secondo l'accusa, Fede avrebbe ottenuto una buonuscita di 820mila euro e un contratto di collaborazione di 3 anni

Il giudice però ha confermato solo l'accusa  per il confezionamento delle fotografie riqualificando in tentativo di estorsione l'accusa di estorsione. Per Fede disposta anche una provvisionale di risarcimento di 20mila euro a favore di Crippa e di 2 mila euro a favore di Ferri, parte civile in questo processo per una vicenda di violenza privata riqualificata poi in minacce. Per la Difesa l'allora direttore del Tg4 "non si aspettava certamente di essere licenziato in tronco quel 28 marzo del 2012 con una vera e propria imboscata e ha usato espressioni ingiuriose e di rabbia nei confronti di Crippa, ma nella sua condotta non c'è stato nulla di violento o minaccioso volto ad impedire il suo licenziamento e ad ottenere un accordo più favorevole"

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