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Emilia travolta è uccisa a 16 anni mentre va a scuola, era fuggita dalla guerra in Ucraina

La ragazzina di 16 anni travolta e uccisa oggi mentre attraversava la strada a Torino, in corso Casale, da un anno era giunta in Italia per sfuggire alla Guerra. “Era come una figlia, un momento terribile” è l’unica cosa che riescono a dire dalla comunità nella quale la minore alloggiava.
A cura di Antonio Palma
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Da circa un anno era scappata via dalla furia della Guerra in Ucraina e stava cercando di riprendere il suo percorso di studi in Italia la ragazzina di 16 anni travolta e uccisa oggi mentre attraversava la strada a Torino, in corso Casale. Emilia era scappata via da Odessa ed era approdata in Italia senza genitori, rimasti in Ucraina. Per questo era diventata ospite di una comunità per minori del capoluogo piemontese grazie a un progetto di accoglienza coordinato dal Comune.

Da qui era partita questa mattina intorno alle 7 per recarsi a scuola come faceva tutte le mattine. Doveva raggiungere la vicina fermata dell’autobus per raggiungere il liceo artistico che frequentava ma un tragico destino ha voluto che la sua breve vita si interrompesse improvvisamente e tragicamente in corso Casale. La sedicenne è stata investita in pieno da una Volkswagen Bora guidata da un uomo sulla cinquantina che poi si è fermato per prestare soccorso. Un impatto violento che non ha lasciato scampo alla minore.

La zona dove è avvenuto l'incidente
La zona dove è avvenuto l'incidente

Dai primi accertamenti, la ragazza stava attraversando la strada nei pressi delle strisce pedonali ma questo non è servito. Probabilmente la scarsa visibilità per la pioggia e l’asfalto viscido hanno contribuito al dramma. “Un momento terribile” è l’unica cosa che riescono a dire dalla comunità nella quale la minore alloggiava. Nella sua stanza rimangono ora i tanti disegni che lei amava fare andandosene in giro per Torino con matita e quaderno da disegno in mano.

Una tragedia purtroppo a lungo temuta dai residenti della zona che per tanto tempo aveva denunciato la pericolosità del tratto per i pedoni. In zona infatti già diversi incidenti pericolosi di persone investite avevo nesso in allarme ma poco era stato fatto: ci si era limitato a ridisegnare le strisce pedonali.

Tutti denunciano di aver segnalato più volte la velocità dei veicoli in zona, nonostante gli attraversamenti pedonali, e chiesto a più riprese al comune di installare un semaforo a richiesta o almeno dei dossi per limitare la velocità. Una richiesta a lungo caduta nel vuoto e che per un terribile scherzo del destino si era iniziato a parlare solo ieri.

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